di Tonino Atella
La scorsa estate si stava intrattenendo dinanzi ad un bar della Colonia Giulia a Venafro quando un malore improvviso, risultato purtroppo letale, pose fine alla sua difficile esistenza di soggetto solo e con postumi di poliomelite che lo costringevano a spostarsi con stampelle.
Fu la triste conclusione della vita terrena di Vincenzo Sportiello, Enzo per amici e conoscenti, originario della Campania, per decenni ospite del Carsic di Venafro date le sue condizioni fisiche e negli ultimi tempi domiciliato in un modesto alloggio nel centro storico venafrano. “Enzo” tirava avanti alla buona e tra tante difficoltà, dato il ridottissimo assegno mensile per la propria invalidità con cui cercava di sopravvivere, fino a quando un gruppo di venafrani -appresa la sua difficile situazione economica- decise spontaneamente d’intervenire in maniera concreta in suo favore.
Ne parlarono preventivamente con “Enzo” e lui con dignità e tanta compostezza accettò l’aiuto e ringraziò, cosciente che veniva dal buon cuore di tanti. Poi però, come scritto in apertura, l’improvvisa e triste fine di Enzo e la sua tumulazione in una tomba interrata nel Cimitero comunale di Venafro.
Da allora la tomba è rimasta nella semplicità più assoluta, fino a quando gli stessi venafrani che l’avevano aiutato in vita hanno deciso all’unisono la realizzazione di una decorosa tomba in marmo per dare ad Enzo una degna sepoltura e far sì che quanto resta dell’uomo riposi a breve in una decorosa tomba marmorea, frutto della generosa umanità di tanti. Il buon cuore della gente … capace veramente di tanto!