Il Punto di Primo Intervento, già Pronto Soccorso, del SS Rosario di Venafro, struttura sanitaria che è stata a sua volta … “ribattezzata”, passando da Ospedale Civile di Zona ad un indefinibile Ospedale di Comunità ? E’ un deserto assoluto e continuativo, il predetto Punto di Primo Intervento, con operatori medici e paramedici sovente inoperosi per mancanza di utenti. “Benissimo, meglio così !”, si potrà ribattere con un largo sorriso. “Vuol dire che a Venafro e dintorni stanno tutti bene, godono ottima salute e non hanno bisogno di alcun intervento medico/sanitario !“. Già, ma purtroppo così non è, perché tanto a Venafro come a Pavia, Genova, Ragusa ect. i malanni ci sono ed interessano tanta gente. Solo che a Venafro, e veniamo al deserto del servizio di cui in apertura, una volta bussato a tale Primo Intervento si viene trasferiti altrove evidentemente perché il servizio per propria funzione istituzionale non è in grado di fronteggiare le urgenze, ma solo garantire medicazioni e nulla più, ossia punto di primo intervento e stop ! Ecco spiegato il deserto, la desolazione dello specifico servizio del nosocomio di via Colonia Giulia, ospedale ritinteggiato all’ingresso anche con bei colori ma che ha perso tantissimo di quanto prima offriva. Gli sono rimasti appena i reparti di medicina e riabilitazione, ben poca cosa rispetto alla molteplicità di prestazioni medico/sanitarie che sino a qualche anno addietro garantiva alle popolazioni dell’estremo Molise occidentale, dell’alto Casertano e della bassa Ciociaria. Ed allora, a margine di siffatta preoccupante spoliazione/implosione della struttura sanitaria venafrana, la domanda : cui prodest ? A chi conviene, assodato che l’opinione pubblica non sorride affatto per quanto sparito dal SS. Rosario ? Qualcuno, doverosamente, una risposta vorrà darla ? Aspettiamo …

Tonino Atella