Il ricordo dell’uomo in “Nobiltà della vita” del pubblicista e collaboratore di questa testata Tonino Atella
Nel “Giorno della Memoria”, dedicata al ricordo di quanti caddero sotto l’insensato odio nazista e nel contempo per sottolineare opere e figure di quanti si adoperarono a soccorrere le persone e in particolare gli ebrei in difficoltà, riceviamo il seguente contributo dal pubblicista e collega Tonino Atella, autore di “Nobiltà della vita”.
Nel testo si parla di gesti nobili ed altruisti della vita, compreso quello di Nicandro Franchitti di Pozzilli, oggi scomparso e al quale lo Stato di Israele concesse alla memoria l’alta onorificenza di “Giusto tra le Nazioni” per tutto quanto fece a favore degli ebrei nel ghetto della Capitale, soccorrendoli ed aiutandoli a sopravvivere.
Alcuni stralci di “Nobiltà della vita” relativamente a Nicandro Franchitti, cui il Comune di Pozzilli ha appena intitolato una strada cittadina : “ Uomo tranquillo, Nicandro, molisano di origine, – attacca Atella- ammogliato e residente con la famiglia nella Capitale dov’è impiegato …
E’ di carattere socievole, sorridente ed intrattiene con gli altri ottimi rapporti … Ogni volta che rientra nella sua terra di origine è per lui una festa, un piacevole ritrovarsi con tutti … Altrettanto avviene a Roma, nel cui quartiere dove vive è riuscito ad inserirsi e farsi apprezzare  da tutti. Si è intanto nel periodo bellico e la repressione e i rastrellamenti nazisti sono continui e capillari.
Il molisano conosce tantissime famiglie ebree e quando la caccia alla razza da parte delle truppe tedesche diventa intensa, Nicandro si sente in dovere di proteggere, nascondere e difendere quegli esseri sfortunati e perseguitati.  Conosce come le sue tasche il ghetto ebreo nella Capitale e prende a trascorrervi ore, interi pomeriggi e serate per aiutare uomini, donne, anziani e bambini a nascondersi per sfuggire alla rappresaglia nazista.
Porta loro di nascosto generi di prima necessità, trova un rifugio sicuro per tutti, soccorre come può malati ed anziani, e il più delle volte prende da casa sua, con la moglie consenziente, per portare alle persone che sa in maggiori difficoltà. La propria vita cioè é interamente dedicata alla causa ebraica, correndo a sua volta seri rischi personali per alleviare sofferenze e paure di tanta gente. A guerra conclusa lo Stato di Israele renderà omaggio e merito a quanti nel mondo si erano prodigati per aiutare gli ebrei perché sfuggissero alla furia nazista.
Nel 1963 viene infatti ufficialmente istituita dalla Suprema Corte Israeliana l’altissima onorificenza de “I Giusti tra le Nazioni”, individuando 20.000 Giusti nel mondo e tra questi 417 italiani, compreso il molisano Nicandro Franchitti.
A tutti questi viene assegnata una speciale medaglia, consegnato un certificato d’onore e riconosciuto il privilegio di aggiungere le proprie generalità alle altre presenti nel “Giardino dei Giusti” presso il Museo Yad Vashem di Gerusalemme.
Ad ogni “Giusto” è dedicata anche la piantumazione di un albero, in quanto tale pratica nella tradizione ebraica indica il desiderio del ricordo eterno di una persona cara. Inoltre è riconosciuta al “Giusto” l’onorificenza della cittadinanza onoraria dello Stato di Israele. Tutto questo -conclude Atella in “Nobiltà della vita”- è ufficialmente tributato alla memoria di Zio Nicandro Franchitti, nel frattempo scomparso, per quanto da lui messo in atto per nascondere e proteggere gli ebrei di Roma dalla furia nazista, anche a costo della vita propria e della sua famiglia.
Il figlio, il nipote, la nuora e i pronipoti furono onoratissimi e commossi nel ricevere medaglia, onorificenze ed attestati che il loro buon Nicandro, uno de“I Giusti tra le Nazioni”, aveva ampiamente meritato”. In questa particolarissima giornata, è parso doveroso riproporre figura ed opere del valorosissimo ed altruista Nicandro Franchitti.