Delusione e avvilimento per la seduta monotematica sulla sanità in Consiglio regionale, richiesta da sei consiglieri regionali, il tema: “Limitazione dell’autonomia legislativa della Regione Molise in materia di tutela della salute: valutazione e determinazioni”.

Si è trattato dell’ultima chance per cercare di arginare il vuoto lasciato da scelte non condivise dal popolo molisano sulla sanità, su quei Piani Sanitari presi in carico dal governatore Frattura e promosse unilateralmente tra il Governo centrale e il presidente della regione Molise, estromettendo il Consiglio Regionale, rendendolo impotente su decisioni fondamentali per il futuro della sanità e della salute dei cittadini.

Si è tentato, purtroppo senza successo, di far passare delle mozioni, forse tardive, che forse avrebbero meritavano prese di posizioni più decise in tempi non condizionati dall’impellenza, con sit-in di protesta clamorosi o scioperi della fame alla Marco Pannella, da parte degli stessi Consiglieri per evitare che venissero approvati attraverso un Decreto Legge che gli avvocati costituzionalisti giudicavano una forzatura da poter impugnare.

Nel rispetto delle regole dettate dal legislatore, non restava altro da fare ai Consiglieri di maggioranza dissidenti e alla minoranza consiliare a questo punto che impugnare, attraverso una mozione da presentare in Consiglio regionale, con l’arma del voto per avanzare alla Consulta le dovute rimostranze e richiedere l’incostituzionalità dell’articolo 34-bis del D.L. 50/2017.

Qualora l’assise regionale avesse approvato la mozione si sarebbe aperto uno scenario di ampio respiro che avrebbe portato in tempi post elettorali alle vere decisioni sull’argomento sanità, non esasperando gli animi dei cittadini scontenti della situazione attuale su un argomento di vitale importanza.

A chiarire attraverso un commento al vetriolo la questione è il Senatore Ulisse Di Giacomo il quale dichiara:

“I Piani Operativi Sanitari scadono il prossimo anno. Per rifarsi una verginità politica sarebbe bastato votare la mozione di Iorio, tanto la Corte Costituzionale si sarebbe espressa tra qualche anno.  E invece no. Frattura e i suoi sodali non son sono neanche furbi, accecati dal potere e dalla voglia di danneggiare il Molise, hanno dimostrato ancora una volta la loro inadeguatezza, la loro insipienza politica e la loro protervia.”