Criticità contabili rilevate al Comune di Isernia dalla Corte dei Conti. Sanzioni salate in arrivo per gli amministratori responsabili. Interviene il Consigliere Stefano Testa Capogruppo Lega Salvini Premier al comune di Isernia.

La Corte dei Conti ha sempre avuto un ruolo propositivo nei riguardi degli enti da controllare tanto che con sistematicità, rispetto alle criticità riscontrate,   invia note con le quali invita le amministrazioni ad attenersi alle norme previste dalle leggi vigenti  in materia di regolarità amministrativa contabile.

Dalla lettura dell’ultima deliberazione della Corte dei Conti si evince chiaramente che la stessa ha più volte richiamato l’Amministrazione Comunale di Isernia ad attuare  tutti quei controlli interni previsti dalle vigenti disposizioni in materia di finanza locale che, di fatto, rappresentano l’unica possibilità per evitare di essere sanzionati.

Ebbene, dalla delibera della CdC  si legge che rispetto alla richiesta di  porre in essere   le attività di controllo le stesse non venivano attuate  tanto che “…..nel rapporto si afferma l’Ente avrebbe dato seguito alle osservazioni della Sezione sull’adeguatezza e sul funzionamento dei controlli interni, ma alla domanda sulle intervenute modifiche nel sistema controlli in una ottica di maggiore integrazione e raccordo tra le singole tipologie di controllo ha risposto negativamente, confermando che nulla è cambiato rispetto agli esercizi pregressi.”

Siamo in presenza di una vera e propria gestione superficiale  di atti amministrativi, quasi che gli stessi siano solo un fastidio e non un contributo teso alla migliore e più razionale  attività amministrativa.

L’intero deliberato delle CdC è frutto delle inadempienze tecnico-amministrative dell’Amministrazione comunale tanto che alla fine stabilisce :”   che la presente deliberazione sia trasmessa alla Procura regionale della Corte dei conti presso la Sezione giurisdizionale per la Regione Molise .” per i provvedimenti di competenza.

A questo punto sorge spontanea una domanda: ma come è possibile che rispetto ad un organismo che ha l’obiettivo di indirizzare al meglio le amministrazioni si possa avere un atteggiamento così superficiale?

Ebbene l’unica risposta che riesco a darmi è politica, solo politica.

Infatti, ritengo che  l’attuale legge sull’elezione dei sindaci che  garantisce l’elezione diretta del Sindaco ne determina di fatto anche la sua inamovibilità per l’intero mandato: cioè il Sindaco non può essere cambiato anche se lo stesso dà prove reali di incapacità e/o superficialità nella gestione della cosa pubblica.

Si tratta di un paradosso perché il Sindaco in carica, forte di questa clausola, sapendo che un voto di sfiducia significherebbe lo scioglimento del Consiglio Comunale, arriva a sfidare i consiglieri dichiarando “se ne avete il coraggio votatemi contro”.

E’ chiaro che i consiglieri di maggioranza, quantunque insoddisfatti, si compattano ed obtorto collo votano positivamente.

Ed anche per i consiglieri di minoranza il più delle volte il vuoto amministrativo che determinerebbe una gestione commissariale è uno spauracchio che induce ad evitare la caduta dell’amministrazione.

A tutto questo si aggiunge la questione che nella nostra realtà il potente di turno, in barba a tutte le regole della democrazia, ha fino ad ora ha designato alle più alte cariche persone di proprio gradimento senza che le stesse abbiano mai svolto attività politica e questa è sicuramente la cosa peggiore che può capitare ad una cittadinanza che aspetta provvedimenti capaci di determinare un organico sviluppo socio economico dell’intera collettività.

Per tutte queste considerazioni non c’è da dormire sonni tranquilli se non si riuscirà a far vedere alla nostra città  una via di uscita da questo tunnel pieno di tenebre.

 

STEFANO TESTA – CAPOGRUPPO LEGA SALVINI PREMIER