Con l’incontro a Riccia tra i vertici regionali e il dr. Gianni Vittorio Armani, Presidente e Amministratore delegato di Anas per i problemi di viabilità e i fondi stanziati per il Molise dall’Ente strade è tornata prepotentemente alla ribalta la ventennale problematica sulla realizzazione dell’autostrada Termoli / San Vittore a cui fino ad oggi sono stati spesi milioni di euro in progettazione e su cui il vertice  dell’ANAS ha affermato in una intervista: “L’autostrada del Molise è pura follia!”

Franco Valente sul suo celebre profilo facebook “No Autostrada Del Molise”, ha colto la palla al balzo per ribadire che ci sono voluti 20 anni per confessare una cosa che si sapeva dal primo momento.
Ai milioni spesi inutilmente in questi anni nessun cenno – afferma Valente – riportando in auge le reali motivazioni che hanno spinto anche noi nel passato ad indagare, per comprendere cosa stesse accadendo e per quali motivi la famosa autostrada non avrebbe mai retto in una regione così piccola.
Riportiamo l’esternazione di Franco Valente e successivamente, di seguito, l’indagine sulle motivazioni economiche che escludevano a priori la possibilità di realizzare un’arteria che non avrebbe portato alcun beneficio al territorio.
Franco Valente: DA UN’ECONOMIA A 200KM/H ALL’ECONOMIA DELLA CULTURA
Da qualche anno la Regione Molise è impegnata a sostenere uno dei progetti che, se realizzati, stravolgeranno irrimediabilmente il suo territorio: l’autostrada Termoli-S.Vittore.
Questo progetto si regge su un’idea: attraversare velocemente il Molise dal Tirreno all’Adriatico.
In altri termini dal casello di S. Vittore del Lazio (Tratto Roma Napoli) partirà un ramo dell’autostrada del Sole che attraverserà tutto il Molise per congiungersi all’Autostrada dell’Adriatico (Pescara-Bari) all’altezza di Termoli.
All’altezza di Boiano questo tratto dovrebbe biforcarsi per arrivare direttamente a Campobasso.
Sono state avviate le procedure per il primo lotto S. Vittore-Boiano-Campobasso.
Il progetto della San Vittore-Bojano–Campobasso, prevede la realizzazione di 8 gallerie naturali per una lunghezza di circa 9 km; 4 gallerie artificiali per complessivi 950 metri; 38 viadotti, per un’estensione di circa 20 Km; 5 ponti, 40 sottovia e 13 cavalcavia.
Un’autostrada che nella sostanza si sovrappone all’attuale rete stradale riducendo in maniera drastica le uscite intermedie.

Questo progetto è l’esatta negazione del concetto di rete stradale a servizio del territorio perché l’autostrada Termoli-S.Vittore diventerà un corridoio che di fatto determinerà il definitivo isolamento del territorio.

La pretesa che questa autostrada il Molise tolga la regione da un suo presunto isolamento è pura demagogia.
Invece il Molise ha bisogno che venga messa in sicurezza l’attuale rete stradale potenziando con quattro corsie le tratte fondamentali esistenti.
La messa in sicurezza dell’esistente e il potenziamento della rete attuale non stravolgerà l’assetto del territorio e garantirà facilità di collegamento di tutti i centri urbani molisani.
Dobbiamo pretendere che il Molise venga attraversato con sufficiente rapidità e sicurezza, ma con l’obiettivo di sollecitare il rallentamento e l’interesse a fermarsi.
Chi si ferma nel Molise aumenta la sua ricchezza.
Chi lo attraversa velocemente da un capo all’altro lo inquina senza lasciare benefici.
 
Dall’editoriale dell’11 luglio 2014 sul telematico futuromolise il sottoscritto titolava:
Autostrada Termoli San Vittore: la favola molisana del terzo millennio
 A cadenza bimestrale, si torna a parlare di autostrada Termoli San Vittore, come progetto necessario al Molise per lo sviluppo. Si elevano i comunicati di Consiglieri regionali esonerati, che cercano visibilità mediatica dopo l’oblio, fino all’ultimo sindaco del paese più piccolo del nostro piccolo mondo.
Cavallo di battaglia dell’ex ministro Antonio Di Pietro che mentiva sulla realizzazione di questa grande trovata, sapendo di mentire, in quanto ilmiliardo e 200 milioni di euro (il costo presunto dell’opera) dovevano essere investiti secondo queste modalità: 600 milioni di euro, utilizzando fondi del Ministero delle Infrastrutture, attraverso l’utilizzo anche di misure europee etc. etc. I restanti 600 milioni di euro, da un fondo di investimento privato! Dalle statistiche A.N.A.S. (di cui l’ex ministro era ben a conoscenza) si rilevava un traffico esiguo di mezzi leggeri e pesanti sulle arterie principali della viabilità nel tratto: Termoli San Vittore, da non giustificare un impegno di spesa per il privato di proporzioni così elevate.Altri fattori assolutamente non trascurabili, che alienerebbero anche i più temerari pensieri di investimento, sono legati al traffico delle merci e al rientro economico. Da almeno 15 anni, il trasporto pesante, utilizza la direttrice Napoli Bari e nell’ultimo periodo, con la perdita di centinaia di aziende produttrici, in seguito alla crisi e alla delocalizzazione, il trasporto merci al centro sud, ha subito riduzioni del 30% rispetto a soli 5 anni fa. Ponendo un ticket autostradale di circa 10,00 euro per l’intero tratto, solo per recuperare la metà della somma messa a disposizione dal fondo privato (600 milioni di euro) ci vorrebbero 60 anni.
Quale holding scellerata avvierebbe un investimento di tale infausta proporzione con questi dati?
Comunque, per accontentare progettisti affamati, che non producono più nulla e far girare, almeno la loro economia, protetti dalla politica, si è iniziata una progettazione, (tanto la prima trance dell’investimento è statale e a pagare è sempre Pantalone) con tutte le ipotesi di entrate e uscite autostradali, caselli e viadotti.
La favola molisana del terzo millennio è stata servita sul piatto della fiction futuribile. A quale scopo?
Gettare fumo negli occhi della collettività, con la speranza “chimerica”, di una pioggia di milioni di euro che come un’esondazione, arriverebbe ad invadere la nostra regione, per risollevare le sorti della nostra economia: allo sbando totale. I vantaggi della bugia pilotata sono stati molteplici, legati indissolubilmente al voto, alla politica. In questa terra agognante, con aziende indebitate con lo Stato fino all’osso e prive di commesse solvibili da anni, l’oppio della speranza di una tale imponente realizzazione, ha tenuto tutti vigili: le ditte che avrebbero voluto entrare in affari nel sempre futuribile appalto, le centinaia di disoccupati del settore edile e non, che avrebbero visto nella Termoli San Vittore la panacea risolutiva della precarietà lavorativa.
Ci chiediamo: meritano i cittadini molisani di continuare ad essere presi per i fondelli? Qualche mese orsono, L’Arch. Franco Valente lanciò provocatoriamente l’alternativa all’autostrada in questione. Parlò del canale navigabile Termoli San Vittore, facendo intendere senza veli, che il progetto autostradale era una pia illusione, dettata dai fattori di cui parlavamo. Le esigenze della nostra terra e della nostra viabilità, non possono prescindere dagli indirizzi europei di una tratta ferroviaria efficiente e comoda: noi abbiamo una tratta napoleonica, fatiscente che meriterebbe reali investimenti di ammodernamento. Possediamo ben due tratte: Bifernina e Trignina, le quali potrebbero con investimenti di solo un decimo, rispetto a quelli previsti per l’autostrada, essere messe in sicurezza e ammodernate. Vogliamo finalmente evitare voli pindarici e capire le vere esigenze di questa terra, nell’esclusivo interesse dei molisani?
Finalmente a distanza di 5 lustri la conferma ufficiale: “L’opera è insensata”. Grazie dr. Armani, finalmente ha fatto chiarezza su quello che da anni affermavamo.