Il movimento, particolarmente attento ai problemi dei lavoratori ex Ittierre di Pettoranello e dell’indotto metalmeccanico di Venafro-Pozzilli, decide di intervenire rivolgendosi ai senatori Roberto Ruta e Ulisse Di Giacomo per evitare che l’articolo 53 ter del Decreto Legge n.50/2017 venga approvato, così come proposto dalla Camera dei Deputati.

Se ciò dovesse accadere, si creerà una pesante discriminazione tra lavoratori che hanno subito lo stesso destino, vittime dei licenziamenti collettivi operati da aziende in crisi del territorio.

L’articolo 53 ter prevede infatti che i lavoratori in mobilità ordinaria o deroga, alla data del 1/1/2017, potranno beneficiare di un prolungamento dell’ammortizzatore sociale in godimento a tale data per ulteriori 12 mesi.

Il Testo del Decreto, arricchito e modificato dalla Camera, pare sia ‘blindato’, vale a dire non emendabile per arrivare alla sua conversione con voto di fiducia intorno al 14 giugno in Senato.

Sottolineando l’indubbia positività di tale provvedimento, che garantisce una maggiore tutela ai lavoratori di tutte le Aree di Crisi in Italia, emerge comunque una pericolosa contraddizione perché tale articolo dimentica i lavoratori e le lavoratrici che sono già fuoriusciti dagli ammortizzatori ordinari nel 2016 e che hanno goduto del sostegno in Deroga grazie al Decreto 83473 e sue modifiche e integrazioni.

Per assurdo lavoratori più giovani, già senza tutele, resteranno scoperti rispetto a colleghi anche della stessa azienda che hanno beneficiato di un periodo di mobilità più lungo a causa della maggiore età. Il caso più eclatante riguarda il bacino degli ex Ittierre, che si dividerà in due categorie (tutelati e non) in base ad un criterio palesemente discriminatorio non supportato da ragioni valide e condivisibili.

Creare Futuro si rivolge alle Istituzioni tutte, alle Organizzazioni Sindacali (che stanno già facendo tanto) e in particolare ai Senatori molisani, al fine di proporre l’indispensabile modifica ed includere anche i lavoratori fuoriusciti dagli ammortizzatori prima del primo gennaio del corrente anno.

Inoltre, appare oltremodo evidente che i 12 mesi di prolungamento degli ammortizzatori sono pochi rispetto ai probabili tempi di realizzazione dei nuovi possibili investimenti imprenditoriali, grazie ai quali i lavoratori potranno essere ricollocati.

Per il nostro movimento gli interventi di sostegno ai lavoratori e gli investimenti devono camminare in parallelo e pertanto il prolungamento degli ammortizzatori dovrà essere almeno di 24 mesi, perché nuove imprese vedranno la luce non prima di due anni minimo. Dare dignità ai lavoratori fuoriusciti dai processi produttivi è e resta una priorità per Creare Futuro, al fine di scongiurare il fenomeno ineludibile dello spopolamento delle nostre realtà regionali, già povere e desertificate.

Dare dignità alle perone significa ‘accompagnare’ i lavoratori, in questa fase, introducendo politiche attive del lavoro con percorsi di riqualificazione e riconversione indispensabili per un auspicabile rientro nel mondo del lavoro. Il Decreto, opportunamente, coinvolge le Regioni interessate (come il Molise) e l’ANPAL nella realizzazione di percorsi di ricollocazione con la stipula di apposite convenzioni, presupposto per poter allungare le tutele ed il sostegno al reddito.

A parere del nostro movimento, ci sono ancora i tempi per:

-allungare gli ammortizzatori di 24 mesi ai lavoratori in mobilità ordinaria al 1/1/2016;

-sollecitare una dotazione finanziaria più significativa perché la Regione possa mettere in campo politiche attive del lavoro che frenino lo spopolamento e facilitino il reimpiego delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Area di Crisi Complessa del Molise.