Nel settore delle costruzioni e dell’edilizia in genere, stanno avvenendo cambiamenti che forse non si comprendono, o, meglio, che alcuni paesi come l’Italia non colgono a pieno. E tali cambiamenti, in quanto epocali impongo, per competere, una grande capacità di “DISEGNARE IL FUTURO” Nella situazione di enorme difficoltà in cui versa il comparto delle costruzioni, la qualità di allocazione delle risorse diventa un fattore fondamentale, a livello nazionale e locale. A nostro avviso, proprio per dare un immagine al futuro, gli strumenti da utilizzare continuano a essere innovazione delle proposte, certezza delle regole e dei tempi, correttezza dei comportamenti nell’assegnazione di gare e appalti, regolarità e legalità delle imprese rispetto ai lavoratori e agli Enti appaltatori. Purtroppo tutte prerogative che il nostro Paese, piuttosto ovunque, pare aver temporaneamente dismesso.

Bisogna sapere in quale direzione andare in futuro e a tal proposito è necessario cambiare l’approccio complessivo al comparto, partendo da un’allocazione migliore delle economie, della gestione degli affidamenti, nella formazione ai dipendenti.

Ma prima di tutto, bisogna ripartire considerando i numeri della disoccupazione TOTALE, registrata negli anni passati in Italia e in Molise: più della metà è attribuibile al mondo dell’edilizia e al suo indotto!

Il settore edile, nella sua interezza, deve cominciare a cambiare pelle se vuole riprendersi il ruolo di traino per l’economia nazionale. Deve passare da una primordiale mission, tutta improntata alla costruzione del nuovo, ad una attività di riqualificazione, progettazione, intermediazione immobiliare, impiantistica ed energy technology, ma aggiungerei anche recupero, conservazione e restauro del costruito.

E’ chiaro, venendo alle cose di casa nostra, che con questo scenario italiano ed europeo la regione Molise non è immune da questa grave situazione di crisi economica, anzi possiamo dire che qui è addirittura accentuata. Il comparto delle costruzioni in Molise ha perso, negli ultimi quattro anni, circa 5000 addetti e 35 Milioni di monte salari. Di fatto un dimezzamento vero e proprio, che ha visto solo nel 2016 una inversione di tendenza e di lieve entità. E sarà pur triste da asserire, ma se non ci fosse stato il terremoto del 2002, di cui ancora si aspettano pagamenti a imprese e professionisti e gli eventi legati a dissesto idrogeologico e alluvioni varie, probabilmente la crisi si sarebbe manifestata ben prima e con conseguenze ancora più nere.

Rispetto poi alle opere maggiori, cancellato il progetto dell’Autostrada del Molise dai programmi nazionali e regionali, siamo curiosi di conoscere come la Regione intende riprogrammare quei fondi (auspicando in una immediata dismissione della SOCIETA autostrade e a un coinvolgimento delle parti sociali!)

Per quanto riguarda, invece, le infrastrutture viarie, le strade provinciali e alcune statali rispondono ancora a esigenze di mobilità degli anni 60’. A tal proposito ben vengano i 34 milioni di euro recentemente stanziati a favore della viabilità minore, ma a giudicare dal fabbisogno di circa 400 manifestato dai Comuni, pare logico andare alla ricerca di economie aggiuntive.

Dunque, a causa di questi e altri fattori, la situazione del comparto edile è caratterizzato da una generale stagnazione con un fermo, se non la chiusura, di aziende soprattutto di media dimensione, con un significativo aumento del lavoro nero o “grigio” e da un crescente social dumping, al quale fanno sistematicamente ricorso quelle di più piccole dimensioni; le uniche che ancora resistono, in conseguenza delle agevolazioni fiscali per il contenimento dei consumi energetici e per le ristrutturazioni.

La Feneal-Uil del Molise chiede a tutte le istituzioni un riconoscimento puntuale dei sindacati delle costruzioni Feneal, Filca CISL e Fillea CIGL nei momenti di programmazione e di verifica delle cantierizzazioni delle opere e, in modo particolare, nella programmazione futura delle risorse del Patto per il Molise. Sul tema, la creazione del Comitato permanente edile è stata un’ottima intuizione, ma che purtroppo non ha prodotto i risultati sperati.

Noi stiamo facendo come al solito la sua parte, anche per far emergere l’irregolarità e la illegalità nei cantieri edili. Spesso però, invece di trovare alleate le Istituzioni e gli Organi di controllo in queste battaglia, addirittura c’è chi ostacola, come nella vicenda della stipula del Protocollo d‘Intesa per trasmissione delle notifiche preliminare dei cantieri edili ai nostri enti Bilaterali.

Noi, il Sindacato, con gli Enti bilaterali siamo a disposizione di tutti per raggiungere sempre maggiore regolarità contributiva delle imprese e quindi maggiore assistenza ai lavoratori, nonché per offrire una formazione puntuale a tutte le maestranze edili che la Scuola Edile del Molise già da qualche anno offre gratuitamente, migliorando sensibilmente la sicurezza nei cantieri.

I problemi da affrontare sono molti, a partire dal contratto regionale edile scaduto da oltre 2 anni, che non trova soluzione per posizioni pregiudiziali e che nulla hanno a che vedere con i normali rapporti fra datoriali e sindacati.

Dunque, sarà solo grazie alla partecipazione di tutti i soggetti chiamati in causa se il Molise riuscirà a ripartire; sarà solo se riusciremo a fare sistema, sia da parte datoriale che sindacale e la Feneal sarà pronta a essere protagonista del cambiamento e della modernizzazione del settore.

L’Italia, il Molise, i piccoli Comuni hanno bisogno del settore edile e del suo efficientamento, della professionalizzazione dei suoi addetti e di una ritrovata qualità etica e economica.

La Feneal UIL, da sempre e ancora per molto, punterà a questo, sollecitando tutti gli enti, stando dalla parte di chi controlla con rigidità ma con equità, ma specialmente sarà sempre li, dalla parte dei lavoratori.