di Pietro Tonti

Tutto fermo per i balli in discoteca, anzi no, vediamo a chi possiamo autorizzare a svolgere normalmente eventi.

Il Ministro Speranza dopo l’editto che ha bloccato le discoteche , sale da ballo e “locali assimilati”, poco chiaro e da interpretare nell’italiana burocratica confusione di leggi e ordinanze da chiarificare in un secondo momento, ha lasciato gli operatori degli eventi interdetti di nuovo nel pieno del flusso agostano per l’incidenza in aumento del covid 19 tra i giovani, costretti ad arrestare il proprio lavoro sia all’aperto che al chiuso.

Dal 17 agosto l’ordinanza del Ministro della Salute ha posto il blocco totale della movida in discoteca, lo stretto contatto tra chi balla spalla a spalla e chi invece è assiduo frequentatore delle balere.

Ma la Assoeventi di Confindustria alla richiesta di chiarificazioni del Presidente Boccardi, relativo al comma B dell’ordinanza, ha avuto la risposta immediata del Ministro Speranza, il quale ha finalmente chiarito che con “locale assimilato” si precisa che l’ordinanza non disciplina le manifestazioni di carattere privato che sono destinate a soggetti determinati e scelti sulla base di legami personali, di amicizia o parentela, manifestazioni per le quali non essendo consentito un accesso indiscriminato del pubblico non valgono le restrizioni previste nella medesima ordinanza.

Sono quindi escluse dall’ambito di applicazione della citata ordinanza i matrimoni, le cresime, le comunioni ed altre cerimonie e occasioni di tale tipologia, per le quali non esiste un accesso indiscriminato del pubblico, restando ferme, con le prescrizioni del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 7 agosto relative al divieto di assembramento e alle misure di igiene ivi previste.

Questo cosa vuol dire? In sede di redazione dell’ordinanza, il Ministro si è chiesto, ma adesso chiudiamo le discoteche e con esse anche tutti gli eventi nei ristoranti di nuovo? No, chiudiamo solo le discoteche, lasciamo ai ristoranti le feste private, almeno conoscendosi tutti tra loro il contagio si diffonde di meno, ma anche in questo caso nell’italiana abitudine di approfittare delle precisazioni, qualcuno ha già provveduto ad organizzare eventi privati con 400 persone, visto che nei chiarimenti non è compensato un numero massimo di persone.

Ecco che fatta la legge trovato l’inganno. Poi sta alle forze dell’ordine provare le parentele e l’amicizia tra gli intervenuti per interrompere l’assembramento? Un provvedimento che discrimina solo gli operatori delle discoteche, mentre lascia aperti acqua park con centinaia di persone ammassate. Un’ordinanza lacunosa come tante a cui siamo abituati da marzo scorso e che non smetteranno mai di stupirci.