di Paola Giaccio

In questi giorni è nata una polemica per un post pubblicato su facebook, promosso dal sindaco di Capracotta Candido Paglione, il quale  invita a salvare il lavoro del pastore mangiando un agnello. Ma può essere considerato davvero inappropriato questo post per un sindaco che vive in un paese di montagna, dove la pastorizia è uno dei più antichi mestieri frutto di sussistenza per decine di famiglie? Nello stemma stesso del comune è  raffigurata una capra sul fuoco ed è noto che Capracotta celebra una sagra molto apprezzata e diventata meta di numerosi turisti estivi basata su una cottura particolare di pecora: “la Pezzata”.

Abbiamo avvicinato il sindaco paglione per ascoltare dalla sua voce le sue posizioni sull’argomento.

Sindaco Paglione su cosa si basa l’economia del suo paese?

L’economia capracottese si basa su tre elementi fondamentali, strettamente connessi tra di loro:
– L’agricoltura e la zootecnia con l’agroalimentare di qualità: lattiero caseario (tutti i formaggi a pasta filata e a latte vaccino, pecorino di Capracotta), carni ovine e insaccati di carni suine, (salsiccie e soppressate) legumi e cereali autoctoni (lenticchia di Capracotta su tutte);
– artigianato del legno (falegnamerie di alta qualità);
– turismo (recettività alberghiera, B&B), turismo della neve, sentieristica e eccellenze ambientali cone il Giardino della Flora Appenninica, ristorazione di qualità e cucina tipica del territorio.

Quanto è importante per il suo territorio l’economia che riesce a produrre la pastorizia ?

L’economia legata all’allevamento e alla pastorizia è parte della nostra stessa storia e svolge azioni positive anche per la tutela dell’ambiente e del territorio. Oggi, nonostante la crisi dell’intero comparto zootecnico, riesce ancora a reggere l’urto della competizione legata alla globalizzazione dei mercati. Varrone diceva: “Omnis pecuniae pecus est fundamentum”, in sostanza che il denaro odora di pecora. Ecco, basterebbe partire da questa cosiderazione per capire l’importanza che ha avuto la pastorizia per la storia della nostra comunità nel corso dei secoli.Ha creato ricchezza e benessere, oggi sicuramente non più come nel passato, ma ha ancora la sua importanza.

Cosa risponde alle polemiche nate dal post pubblicato da Lei su Facebook dove chiede di mangiare un agnello per aiutare un pastore?
Sarebbe disposto, per non urtare la sensibilità dei vegani e animalisti ,a rinunciare alla tradizionale ” Pezzata” ?

Sono polemiche strumentali che partono da una minoranza – senz’altro legittimata a far valere le proprie opinioni purchè non prevarichi quelle degli altri, soprattutto se rappresentano la maggioranza – che immagina un mondo che, oggettivamente non esiste. E’ il ciclo naturale degli esseri viventi che esiste da quando esiste il mondo. Poi, per carità, ognuno è libero di scegliere come alimentarsi, l’importante è che venga lasciata anche a noi, che non siamo vegani, la libertà di mangiare la carne senza essere additati come degli assassini. Trovo singolare che chi mangia la carne, secondo qualche vegano estremista, non lo possa dire apertamente. Io voglio avere la libertà di farlo alla luce del sole e di non doverlo fare in clandestinità, magari soltanto perchè faccio il sindaco e, quindi, a detta di qualcuno, dovrei astenermi dall’esternare le mie abitudini alimentari. Beh, francamente credo che si sia esagerato!
Alla Pezzata che è la sagra più antica del Molise e una delle prime dieci sagre d’Italia per importanza e per la storia che si porta dietro, non rinuncerei per nessuna ragione al mondo, anche perchè potrei urtare la sensibilità di migliaia di capracottesi e non che sono sparsi in tutto il mondo e che vivono quella giornata come un momento di festa e di grande ospitalità. Ricordo che la Pezzata è considerata da sempre la Giornata dell’ospitalità.

Cosa consiglia ai giovani capracottesi che vogliono continuare l’antico mestiere di pastore? Che aiuti sono previsti per questo settore?

Ai giovani – nonostante le difficoltà del momento – dico di credere nel futuro di questo segmento della nostra agricoltura e di pensare a progetti originali e innovativi, superando la logica del pessimismo cosmico, anche perchè nei programmi dell’UE nei Piani di Sviluppo Rurale sono contenute misure e spunti interessanti per chi vuole intraprendere.