Lo J’accuse dei Pentastellati
“Il Consiglio regionale del Molise non è la sede di Forza Italia. La deputata Annaelsa Tartaglione e l’eurodeputato Aldo Patriciello sono arrivati a Palazzo D’Aimmo per lanciare le prossime campagne elettorali e, soprattutto, per parlare di sanità. È inconcepibile che Aldo Patriciello venga nella ‘casa dei cittadini molisani’ per annunciare la propria ricandidatura e per parlare della sanità pubblica regionale e della nomina del commissario ad acta, con tanto di conferenza stampa. In pratica, parla di sanità chi in quel settore ha un conflitto d’interessi grande quanto tre regioni messe insieme. Le regioni sono Molise, Lazio e Campania, le stesse che accolgono strutture sanitarie riconducibili direttamente o indirettamente alla famiglia Patriciello.
È la vecchia politica che mostra tutta la sua presunzione, la sua arroganza e che tenta di nascondere i propri conflitti d’interessi con la complicità di molti, ma non di tutti: non certo con la complicità del MoVimento 5 Stelle.”
La risposta del Coordinamento Regioinale di F.I.
“In democrazia, il confronto e la discussione pubblica costituiscono da sempre un’importante occasione di riflessione e di crescita, specie se avvengono in un pubblico incontro con gli operatori dell’informazione.
Spiace constatare, invece, che per il consigliere Greco e la delegazione 5 Stelle in Regione non sia così.
La nota avversione pentastellata nei confronti della stampa e la delusione per la sconfitta alle recenti elezioni regionali non dovrebbero far venire meno il rispetto per le regole e per il diritto di tutti ad esprimere le proprie opinioni.
Crediamo fermamente che indire una conferenza stampa per parlare di questioni di interesse regionale, nazionale ed europeo, sia parte della normale attività politica di ogni partito, come del resto avviene nelle assemblee legislative di tutto il mondo.
Altrettanto fermamente, riteniamo sacro il diritto all’informazione e la libertà dei giornalisti di porre domande e approfondire ciò che ritengono sia più utile per la loro attività.
Tentare di limitare simili iniziative significa non solo non conoscere le regole basilari dell’attività politica ma, cosa ben più grave, significa ignorare il contenuto dell’articolo 21 della Costituzione italiana che protegge i diritti di tutti a manifestare liberamente il proprio pensiero e impedisce di sottoporre la stampa a censure o ad autorizzazioni preventive.
Perché è vero che il Consiglio Regionale è la casa di tutti i molisani, ma la Costituzione è la casa di tutti gli italiani. Anche della Casaleggio associati”.