Umberto Uliano, Presidente dell’Ance Molise, l’Associazione dei costruttori edili più rappresentativa sul territorio, commenta la misura adottata dal Governo regionale che ha sbloccato il pagamento alle imprese impegnate nella ricostruzione post-sisma, ma afferma che ciò non basta per superare la situazione di gravissima difficoltà in cui si dibatte oggi il comparto delle costruzioni.
“Da tempo – afferma Uliano – sosteniamo che la ripresa inizierà concretamente quando i pagamenti alle imprese saranno effettuati senza ritardi. L’Italia e il Molise, in particolare, sono ancora molto indietro. La pubblica amministrazione non paga tempestivamente, e a farne le spese sono le imprese e i lavoratori.
Per quanto riguarda le opere della ricostruzione – aggiunge il Presidente dell’Ance – il ritardo nei pagamenti resta alto, attestandosi sugli undici mesi. La situazione continua ad essere, quindi, molto preoccupante:le imprese non possono anticipare soldi di tasca propria perché non hanno più le risorse per farlo”.
L’Ance Molise delinea il quadro complessivo della situazione.
“I dati dell’andamento del settore sono molto negativi: il primo semestre del 2017, raffrontato allo stesso periodo del 2016, evidenzia chiaramente un netto peggioramento. Il numero dei lavoratori è calato passando dai 3749 del 2016 ai 3438 del 2017; così pure il numero delle imprese che era di 834 nel 2016 ed è di 757 nel 2017. Ma è soprattutto il monte salari erogato ai lavoratori che desta maggiore allarme: nel 2016 ammontava a 22.472.685 di euro, mentre nel 2017 è di 19.307.833.
La ricetta è una sola: fare più appalti e pagare regolarmente. Ribadiamo alla politica, a tutti i livelli, la nostra disponibilità per cercare di uscire tutti insieme da questa situazione di gravissima difficoltà, prendendo atto, finalmente, dell’importanza del settore edile per il PIL molisano. Sappiamo tutti, e tutti – in primis la Regione – ci dicono che se si fermano le costruzioni si ferma tutto l’economia regionale. Ma ci vogliono segnali concreti, le affermazioni di principio non portano risultati”.
“La priorità assoluta – conclude Uliano – va data al lavoro; occorre concordare subito tutte le possibili sinergie per far ripartire le attività non solo delle costruzioni in senso stretto ma anche delle 85 attività dell’indotto, puntando su impegni precisi e tempi certi per le gare d’appalto e per i pagamenti”.