Riceviamo e pubblichiamo
Ennesima beffa per la società Molise Dati S.p.A., società in house della Regione Molise in materia ICT, e per le tasche dei cittadini molisani. A quanto pare Regione Molise ha indicato, quale partner tecnologico per i pagamenti su piattaforma SPC, la società PA DIGITALE S.p.A. Proviamo a chiarire meglio ciò che si sarebbe verificato: il D.L. n. 179 del 18 ottobre 2012, (c.d. “Decreto Crescita 2.0” o “Decreto Sviluppo bis”), convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, ha introdotto importanti norme volte a favorire l’utilizzo di strumenti elettronici di pagamento in relazione alle procedure di riscossione di somme, a qualsiasi titolo, dovute alle Pubbliche Amministrazioni.
Il richiamato decreto legge, al comma 5-bis dell’articolo 15, prevede l’obbligo di avvalersi, per le attività di incasso e pagamento, della piattaforma tecnologica di cui all’articolo 81, comma 2-bis, del CAD, e delle piattaforme di incasso e pagamento dei prestatori di servizi di pagamento abilitati ai sensi dell’articolo 5, comma 3, del medesimo decreto. In effetti, la GR del Molise con proprio atto deliberativo affidava alla Molise Dati S.p.A. tutte le attività di pianificazione, analisi e realizzazione degli adeguamenti tecnologici ai sistemi informativi regionali finalizzati alla gestione e all’erogazione dei servizi di pagamento, ivi compresa la redazione, entro 30 giorni dall’adesione e non oltre il 31 dicembre 2015, del “Piano di attivazione dei servizi di pagamento”, in conformità con le linee guida di AgID.
Orbene, nonostante dalla data di affidamento (2015,ndr) a tutt’oggi la Molise Dati non abbia ricevuto risposta in merito al preventivo presentato per la realizzazione di quanto previsto in Delibera, si apprende, dal sito AGID, che la Regione Molise ha individuato come proprio partner tecnologico la società PA DIGITALE S.p.A. della quale qualche funzionario o dirigente regionale era, evidentemente, “simpatizzante”. Va sottolineato che la Molise Dati, e dunque la Regione Molise, è titolare di una “porta SPC” (canale di comunicazione digitale opportunamente configurato per consentire uno scambio di dati certificato tra una amministrazione periferica e quella centrale) ubicata presso il proprio CED che andava solo configurata per consentire il transito dei pagamenti.
Indicare quale partner, invece, la società PA DIGITALE S.p.A. (con sede a Lodi) comporta l’apertura di una porta di dominio presso questa società in nome e per conto della Regione Molise e, dunque,il transito dei dati (e il relativo data base che col tempo si genererà) dei cittadini fuori dai confini regionali ed il rischio, nel caso di ritardati o mancati pagamenti, della chiusura dei canali di comunicazione oltre che l’interruzione del servizio (come già successo per i servizi dell’Agenzia Molise Lavoro affidati ad altra ditta).
Il tutto nell’assordante silenzio degli amministratori della Molise Dati S.p.A. L’auspicio è che la nuova amministrazione regionale riporti le attività informatiche dell’Ente Regione nell’alveo della legalità riassegnando alla Molise Dati S.p.A. quel ruolo che, una errata interpretazione delle norme, le è stato tolto nonostante la strategicità di tale società sia stata rimarcata più volte e con più atti di Giunta Regionale, evidentemente, completamente ignorati da alcuni Dirigenti.
Michele Di Bartolomeo –Dirigente della RSA UGL Terziario Molise