di Claudia Mistichelli
Circa 2400 casi di stupro, denunciati ad oggi, quasi lo stesso numero relativo a tutto il 2016.
Questi, ovviamente, sono i casi denunciati, ma ce ne sono tanti altri che non fanno testo, in quanto la vittima sceglie il silenzio, a volte per paura, per vergogna, oppure per non essere giudicata: se l’è cercata, lo ha provocato, forse si è divertita, non è vero e ha mentito.
Oltre agli stupri, purtroppo, ci sono i casi di aggressione, fino ad arrivare al femminicidio. Eppure ogni essere umano ha il diritto di girare libero per le strade o di lavorare, serenamente, nel proprio ambiente di lavoro, ogni mamma ha il diritto di vivere o di veder crescere felicemente una figlia, senza subire violenze, solo per il fatto di essere donna.
Non ha importanza se il colpevole è italiano, minore o straniero, le istituzioni che non tutelano i deboli, hanno fallito. Quando un Governo, invece di punire e inasprire le pene, partorisce un decreto che salva i delinquenti dalla galera, quando la Giustizia impartisce semplici allontanamenti o denunce a pluripregiudicati e delinquenti incalliti, quando si sceglie di depenalizzare i reati, avvantaggiando chi vive di espedienti e malaffare, il cittadino ha la percezione che lo Stato lo abbia abbandonato, addirittura che ci sia una premeditata volontà, di creare un clima di confusione, incertezza e paura.
Eppure, nel lontano 1994, Rudolph Giuliani, ci rendeva orgogliosi delle sue origini italiane, diventato Sindaco di New York, lottò duramente contro la criminalità: “forti azioni repressive nei confronti di reati minori come graffiti, turnstile jumping (il salto dei tornelli della metro), e “squeegeemen” (i lavavetri ai semafori), con l’idea di mandare un chiaro messaggio alla criminalità in generale, che la città sarebbe stata “ripulita”, inoltre, molteplici indagini contro aziende che potessero avere collegamenti con la mafia, mentre, nella lotta alla famiglia mafiosa dei Gambino (oltre che a quella degli Inzerillo), Giuliani ebbe modo di collaborare col magistrato Giovanni Falcone fin dal 1988, l’operazione anti-crimine era nota come “Iron Tower”.”
In Italia cosa aspettiamo a combattere la criminalità e la malavita? Cosa deve accadere ancora? Purtroppo in questa società crudele e spietata, è diventato fuorimoda anche manifestare sdegno e rabbia per qualsiasi atrocità.