di Tonino Atella
Da nostri lettori riceviamo considerazioni relative a recenti appuntamenti religiosi venafrani. Le ospitiamo per dovere di cronaca, fermo restando la disponibilità a pubblicare tesi diverse giusta la legge sulla stampa. “Anche quest’anno -precisano diversi lettori venafrani che preferiscono l’anonimato- si sono svolti i solenni festeggiamenti religiosi nel centro capoluogo. Adesso attenzioni e spazio sono tutti rivolti alle prossime feste patronali che riguarderanno le frazioni Ceppagna e Vallecupa. Circa le feste e i riti religiosi nel capoluogo è perciò tempi di bilanci obiettivi, senza sottacere le tante polemiche tra la popolazione per alcune variazioni che non sono affatto piaciute”. Cioè ? “Prima fra tutte -aggiungono gl’interlocutori- aver voluto spostare la processione del Corpus Domini, rito solenne e proprietario per la Chiesa, al sabato piuttosto che tenerlo la domenica, come sempre avvenuto e giusto il calendario ecclesiastico”. C’è dell’altro su cui non si conviene ? “Certo! Riguarda la solennità della Madonna del Carmine e la processione del 16 luglio con la Statua della Vergine di Monte Carmelo. Aver solo pensato, per fortuna senza riuscire ad attuare l’innovazione grazie all’opposizione di tanti fedeli, di togliere a tutti i costi dal suo contesto storico e tradizionale, ossia dalla venerata Immagine della Madonna, l’oro sacro dato in dono negli anni da tanti venafrani come voti e quindi come testimonianza di fede, storia e cultura, per esporlo in una bacheca appositamente fatta realizzare. Qualcuno, nel guardare tale bacheca pronta in fondo alla Chiesa del Carmine per portare voti ed oro in processione non già al collo della Statua della Madonna giusta la secolare tradizione bensì appunto nella bacheca, aveva trovato la novità di pessimo gusto ed ha tirato un sospiro di sollievo quando finalmente ha ammirato l’Immagine della Vergine col “suo” oro al collo, pronta per essere portata in processione arricchita dalla fede popolare, alias dagli ex voto”. Il finale di tali esternazioni : “I venafrani continueranno a pregare per i loro Santi, sperando però che le loro tradizioni vengano tutelate e rispettate, senza pensare di stravolgerle”.