Previsto solo un taglio del 30% del canone unico per gli ambulanti del mercato.

di Erika Angelone

Già da diversi anni, a Venafro, la pressione fiscale sulle famiglie, aziende, commercianti e autonomi è tra le più alte d’Italia. Il problema di fondo, per chi avesse scarsa memoria, è dovuto da una “mala gestio” delle precedenti amministrazioni: scellerate gestioni, che hanno portato ad un buco di oltre 6 milioni di euro (gestione della ex Neptune, sistema integrato delle acque concesso ai privati agli inizi degli anni 2000, tante sentenze di condanna dell’ente per debiti non saldati, e così via). Sarebbe il caso di rifarsi ad una famosa espressione latina: “res publica” è uguale grosso modo a “res nullius“, che a Venafro è una verità che – a parere di chi scrive – andrebbe raccontata senza filtri ai cittadini, anche perchè gli errori di chi ha amministrato nel passato, li stanno pagando tutti i venafrani, con un Piano pluriennale di rientro che ha come scadenza il 2023.

Pertanto, tutte le aliquote restano stabili e le tasse (come la Tari, l’Imu e l’addizionale IRPEF) rimangono, quindi, invariate. La pressione fiscale arriva – addirittura – al 60% per i contribuenti venafrani, ovvero resta ai massimi livelli. Proprio per questi motivi, non si possono bandire concorsi, nessuna spesa superflua, nessun incarico fiduciario: la macchina amministrativa-comunale fatica ad andare avanti, anche perchè può contare, solo su pochi dipendenti effettivi, per un Comune che dovrebbe averne circa 70.

Tuttavia, con l’approvazione del Piano economico finanziario 2022-2025 una buona notizia c’è, anche se solo per gli ambulanti. Difatti, è stato previsto un taglio del 30% sul canone unico dei mercati, per tutti quei commercianti che partecipano ai mercati del mercoledì e sabato tutto l’anno, senza alcuna sosta. Chi fosse saltuario, invece, non potrà beneficiare di questa condizione. Spetterà alla Polizia Municipale fare le opportune verifiche del caso.

Sta di fatto, però, che Venafro si trova con le spalle al muro fino al 2023. Il Piano di rientro scadrà per quella data; poi (forse) si potrà iniziare a parlare di investimenti, di abbassamento delle tasse e di tutto quello che possa soddisfare le aspettative dei cittadini venafrani.