di Tonino Atella

Lo si potrebbe ospitare nell’immobile comunale di Via Mulino, completandone il recupero strutturale.

 

Venafro ha necessità di tante cose, a cominciare ad esempio dalla disponibilità di locali per un circolo sociale sia per giovani che per adulti ed anziani ambosessi. In pratica di un posto dove incontrarsi, ritrovarsi, confrontarsi, trascorrere il tempo libero, leggere, scrivere, dibattere e gettare le basi per iniziative collettive a 360°.

Un circolo pubblico per tutti, in modo che l’intera collettività ne tragga benefici sul piano sociale e culturale. Ebbene perché l’iniziativa possa decollare c’è bisogno principalmente di una cosa irrinunciabile : i locali di proprietà comunale. Ne possiede la città di disponibili e da destinare all’occorrenza? No, in quanto Palazzina Liberty ed ex Palazzo Armieri di Piazza Vittorio Veneto, strutture di proprietà municipale, sono a ragione destinati ad altre incombenze e non è il caso di allocarvi in via stabile e permanente un circolo sociale. Ergo, va trovata una soluzione diversa ed alternativa. Guardandosi intorno, di immediatamente disponibile non c’è nulla, ma a ben riflettere -e volendolo, soprattutto …- è invece alla portata l’edificio a due piani di via Mulino, a due passi dal lavatoio comunale, di proprietà del Comune di Venafro, che l’ha in parte ristrutturato senza però ultimare l’intervento.

Occorre cioè risanare gl’interni, installandovi infissi, servizi e quant’altro per renderlo abitabile e fruibile, dopo averne recuperato la solidità strutturale. In buona sostanza l’intervento di recupero dell’immobile è rimasto a metà per cui, sempre che si ravvisi l’opportunità dell’iniziativa di un circolo sociale in città, si può tornare ad investire sull’idea per portarla a termine. Ne sarebbero oltremodo contenti e soddisfatti giovani, adulti ed anziani ambosessi di Venafro, che al momento non disponendo di altro per incontrarsi, parlare ect. devono giocoforza accontentarsi … della strada, del marciapiede o dei tavolini di un bar per vedersi e produrre sul piano sociale, ossia del cosiddetto “minimo sindacale” ! No, la quarta città del Molise non merita affatto questo, bensì tutt’altre attenzioni e riguardi da parte della pubblica amministrazione del luogo.

Si riuscirà nel breve a soddisfare la crescente domanda popolare mettendo a disposizione il predetto immobile municipale di Via Mulino, o altra struttura pubblica se si ritiene ? Al riguardo i venafrani di ogni età, estrazione sociale e sesso aspettano impegni e risposte precise.