I dati sulla cassa integrazione riferiti ad agosto di quest´anno, si avvicinano sempre di più a quelli degli anni pre-crisi. Il monitoraggio sul mese di agosto, condotto dalla UIL nazionale, deve essere preso con la dovuta cautela di lettura, poiché è un periodo feriale ed è quasi fisiologica una contrazione delle richieste. Ma, al netto della quasi totale scomparsa delle ore di cassa integrazione in deroga dovuto all’abrogazione dell’istituto, e della forte contrazione di richieste della ordinaria, aumentano le ore autorizzate di straordinaria e “ciò manifesta la perdurante crisi di alcune aziende e territori.

I primi 8 mesi dell´anno, registrano complessivamente una richiesta di ore non lontana da quelle del 2008 ed in progressiva diminuzione dal 2010. E’ chiaro che questi dati continuano a scontare l’assenza di quante richieste pervengono al Fondo di Integrazione Salariale (FIS), di cui ancora l’Inps non fornisce la grandezza dei numeri. “Preoccupante, e quindi da non sottovalutare – secondo la UIL – la crescita anno dopo anno delle domande di Naspi che, nei primi 7 mesi dell’anno in corso, hanno superato il milione. Aumento che si registra in particolare a luglio che, rispetto al mese precedente, è caratterizzato da un raddoppio di richieste.”

 

Una motivazione potrebbe derivare dall’entrata in vigore del Decreto Dignità che, nella prima stesura, non prevedendo un periodo transitorio può aver causato il mancato rinnovo di molti contratti a termine. “Una prima valutazione sugli effetti occupazionali del Decreto e della sua conversione in legge, li potremo verificare solo attraverso il match con i dati delle attivazioni/trasformazioni a tempo indeterminato, a partire da luglio.”

Partendo da problematiche aperte e non ancora risolte sul versante degli ammortizzatori sociali necessari a sostenere i lavoratori nelle crisi e nelle cessazioni aziendali, nonché sulla fondamentale partita di efficaci ed efficienti politiche attive volte soprattutto al reinserimento nel mercato del lavoro di coloro che ne fuoriescono, i Sindacati confederali hanno sollecitato un confronto con il Ministro di Maio.

“Con le tante crisi aziendali ancora in atto, anche nel nostro territorio, con la ripresa che stenta ad arrivare (pur con qualche occupato in più anche in Molise), con tanti lavoratori fuorusciti dai processi produttivi, non possiamo proprio rinunciare agli ammortizzatori sociali.”

 

“E’ opportuno osservare, proseguono dal sindacato di via Crispi, che la nostra Regione, rispetto all’arco gennaio/agosto  del 2017, nel periodo gennaio/agosto 2018 mostra un calo delle ore autorizzate di cassa integrazione estremamente alto, segnando un -57%.All’interno dello stesso dato, però, riscontriamo una marcata differenza tra le due province. Difatti, mentre in quella di Campobasso la diminuzione delle ore di cassa ammonta al 72%, in quella di Isernia siamo ancora dinanzi ad un incremento delle ore, con un aumento del 23,7% di quest’anno, rispetto ai primi otto mesi del 2017”.

 

La UIL molisana argomenta: “Per questo chiediamo al Governo di tenere ben saldo il sistema degli ammortizzatori sociali implementandolo in un’ottica di sviluppo. Nel frattempo, da noi: sbloccare la vicenda della Cassa integrazione per gli ex Ittierre superando i rimpalli fra Regione e Inps, ragionare sul prolungamento degli ammortizzatori sociali ai lavoratori ex Gam in attesa che la filiera avicola riparta davvero, monitorare la situazione complessiva dell’utilizzo di queste prestazioni di salvaguardia del reddito e di accompagnamento della riconversione delle produzioni industriali.”