“Per le politiche di coesione, rispetto al ciclo precedente del bilancio Ue, l’Italia registra il declassamento di 4 Regioni: 2 passano dallo stato di Regioni ‘in transizione’ a ‘meno sviluppate’, che sono quelle al gradino più basso, e sono il Molise e la Sardegna.

Questa la dichiarazione resa dalla Banca d’Italia, nel corso di un’audizione alla Camera davanti alle commissioni Bilancio e Politiche Ue nell’ambito dell’esame del pacchetto di Atti dell’Unione europea riguardanti il Quadro finanziario pluriennale 2021-2027.” Così la Segretaria generale della UIL Molise Tecla Boccardo, che ha proseguito: “Purtroppo andiamo ad occupare il gradino più basso d’Italia, rispetto la nostra dimensione economica, produttiva, della capacità di spesa.

 

“E questa caduta in basso avviene proprio in un momento già delicato rispetto alle tante questioni che stiamo vivendo in queste ore, rispetto ai livelli occupazionali, alle grandi vertenze ancora irrisolte, alla sanità, alle politiche attive e passive che al loro interno racchiudono,  le problematiche di giovani, precari, disoccupati.”

 

“E stavolta, non lo dice il sindacato, ma gli Organismi di controllo: siamo fermi e lo siamo da troppo tempo, nonostante alcuni strumenti che potevano segnare la differenza, qualora ben utilizzati e messi a sistema, la parola d’ordine deve essere accelerazione della spesa di qualità!

Questa bocciatura, manco a farlo apposta, arriva mentre sono in corso le audizioni presso la 1 Commissione sul Documento di Economia e Finanza regionale, a cui abbiamo partecipato, con le nostre osservazioni.

Innanzitutto, nasce spontanea una domanda: con l’aumento delle competenze delegate a seguito della nuova “autonomia differenziata”, sarà in grado questa Regione di affrontare adeguatamente gli impegni futuri? E a tal proposito condividiamo le preoccupazioni manifestate dal Presidente della Giunta Regionale.” 

 

“A nostro avviso, comunque,  il  Bilancio di previsione 2019-2021, presenta alcune luci, ma anche tante ombre e non rappresenta un documento di svolta per lo sviluppo e la coesione del territorio.

Manca un’anima, spiega Boccardo, in questo Documento fondamentale per la programmazione. Questo deve essere il momento delle scelte strategiche, coraggiose.  Certo siamo consapevoli che i numerosi problemi di natura finanziaria della Regione  non si risolvono dalla sera alla mattina.

Ma proprio per questo siamo dell’avviso che si debba cambiare verso alle politiche finora messe in campo, con un piano di sviluppo di valenza triennale che affronti i temi dello sviluppo, della crescita, dell’occupazione e del benessere e giustizia sociale.

Invece, nella manovra varata dalla Giunta non intravediamo quei provvedimenti volti alla diminuzione del carico fiscale regionale, che come UIL, già da qualche anno abbiamo presentato un documento con proposte concrete è realizzabili per superare le  attuali diseguaglianze ed iniquità, soprattutto per i redditi medio bassi e che renda più attrattivo il nostro territorio per le imprese”.

 

“Investimenti e lo sviluppo, sono demandati essenzialmente alla spesa dei fondi strutturali europei e misti, uniche risorse fresche a disposizione, anche perché quelle regionali  “a libera destinazione” rappresentano appena il 7% del totale del nostro bilancio.

La spesa dei fondi comunitari e quella prevista per gli interventi previsti dal fondo sviluppo e coesione, procede ad un passo “molto lento”, ad eccezione di qualche settore.

Quindi la parola d’ordine che lanciamo è accelerazione della spesa”.

 

“Rispetto alle singole voci della previsione, invece, alcune cifre balzano agli occhi: continua il crollo degli investimenti pubblici e per attrarre quelli privati, la forte diminuzione degli interventi a favore dell’istruzione e diritto allo studio, così come è preoccupante la diminuzione della spesa sociale in una realtà con un grave disagio sociale.

Altrettanto preoccupante è il taglio degli stanziamenti per le politiche attive del lavoro e della formazione, nonché  quello alla missione di spesa riferita all’asseto del territorio e dell’ edilizia abitativa.

Così come, riteniamo inaccettabile l’incremento del 40% del ‘biglietto’ di viaggio degli autobus regionali a carico di cittadini già penalizzati da servizi ridotti all’osso e da una viabilità dissestata e inadeguata!

Allo stesso modo, apprezziamo i maggiori stanziamenti riferiti al soccorso civile, quelli per la tutela e valorizzazione dei beni culturali e le iniziative di promozione, e altri destinati a misure per lo sviluppo economico e competitività.”

“Al netto di queste poche azioni, a nostro avviso, siamo dinanzi a una manovra di Bilancio simile agli anni passati che rischia di non cogliere i problemi del Molise e dei Molisani  e che vorremmo più aderente ai bisogni dei cittadini, auspicando che nel corso delle discussioni veda modifiche sostanziali sui temi dello sviluppo, della crescita e della coesione sociale, anche se, come dicevamo, la Regione ormai gestisce autonomamente poco quanto nulla”.