Potrebbero essere l’ occasione per attirare studiosi, ospiti, vacanzieri e forestieri apportando tanti vantaggi all’economia ed al nome stesso della città, ed invece la persistente chiusura -con relativo abbandono- di tante preziose ed importanti testimonianze del passato cittadino inchioda Venafro a penalizzazioni e perdite evidenti sul piano socio/economico.

In effetti tutte o quasi tutte le testimonianze storiche di vita pregressa venafrana, in primis quelle risalenti all’epoca romana, risultano oggi off limit e quindi non visitabili e fruibili dato che robuste chiusure impediscono di fatto di accedere in tali siti per ammirare, approfondire e studiare quanto la città offre delle sue epoche trascorse. Per dare un’idea a conferma di quanto appena scritto, si sappia che è sbarrato con tanto di catenacci e catene l’accesso allo splendido Teatro Romano di Sant’Aniello con annesse terme omonime, periferia ovest della città, complesso riportato alla luce diversi decenni addietro e rimasto purtroppo abbandonato a se stesso, nonostante la sua bellezza e ricchezza artistico/strutturale.

In effetti non è difficile imbattersi in studiosi e visitatori “attaccati” o arrampicati ai cancelli esterni di tale Teatro, ovviamente chiusi a doppia mandata, per cercare di capire e decifrare tutto quanto è situato all’interno dell’ area archeologica in questione. La domanda, tempo addietro, di un ospite rimasto suo malgrado all’esterno del Teatro Romano di Sant’Aniello ed impossibilitato ad entrare : “Perché non aprire questi splendidi siti archeologici, ovviamente con personale di tutela e controllo del Ministero, al fine di metterli in circuito consentendo alla massa di visitarli ed ammirarli ? E’ mai possibile non trovare modo ed occasione per rimuovere catene e catenacci, aprendo finalmente alle visite tali importanti luoghi storici ?”.

Le risposte a siffatte domande continuano purtroppo a mancare, per cui giriamo agli uffici e ai responsabili ministeriali preposti i più che motivati interrogativi della gente comune, con l’augurio e la speranza che finalmente si trovi il modo per aprire alle visite tanta ricchezza storico/artistico archeologica di Venafro affinché la massa ne fruisca e la città ne ricavi notorietà ed incentivi socio/economici.

Tonino Atella

Tonino Atella