Dopo la conferenza stampa del 7 agosto tenuta da Sergio Sabatini, amministratore della società A.J. Mobilità, concessionaria del servizio dei parcheggi a pagamento nella città di Isernia, il sindaco Giacomo d’Apollonio ha immediatamente scritto una lettera per chiedere a Sabatini «urgenti e cortesi comunicazioni in merito» a quanto dallo stesso dichiarato riguardo alla “non frazionabilità” della tariffa oraria di euro 0.80, neppure nel caso di pagamento attraverso un’apposita app installata sui telefonini (Mobile Whoosh oppure Telepass Pay), atteso che l’amministratore di A.J. Mobilità aveva più volte dato assicurazione al sindaco sul fatto che «il frazionamento sarebbe stato possibile scaricando un’applicazione e ricorrendo al pagamento in maniera elettronica».

Questo il testo integrale della nota che d’Apollonio ha inviato a Sabatini:

«Solo ieri, a seguito di quanto emerso dalla conferenza stampa da Lei tenuta unitamente al nostro dirigente del settore tecnico, ho avuto modo di appurare che la tariffa oraria di 0,80 euro non sarebbe frazionabile neanche utilizzando il pagamento con le apposite applicazioni elettroniche scaricabili sui telefonini.

Ciò che è emerso è in aperto contrasto con quanto Lei, ripetutamente, ha avuto modo di assicurarmi, anche durante più riunioni appositamente tenute per la difficile e controversa soluzione transattiva sull’affidamento. Ricordo che, alle mie insistite richieste tese ad ottenere il frazionamento per tutti gli utenti, Lei mi ha sempre opposto un netto diniego basato sulla mancata previsione di tale circostanza sia nella deliberazione consiliare che negli atti posti a base di gara, ma al tempo stesso mi ha sistematicamente assicurato che il frazionamento sarebbe stato possibile scaricando un’applicazione e ricorrendo al pagamento in maniera elettronica.

Forte di tali ripetute assicurazioni, durante i difficili giorni in cui si stava chiudendo l’accordo transattivo ed anche pubblicamente nel corso di attività di comunicazione istituzionale di questa Amministrazione, ho sempre affermato che, grazie alle menzionate applicazioni elettroniche, il frazionamento sarebbe stato attuabile. Essere, ora, così apertamente da Lei smentito è circostanza che, da un canto, mi indispettisce non poco e, dall’altro, mi pone nella condizione di tutelare le ragioni dei nostri cittadini-utenti, nei cui confronti solo ora Lei sta operando una poco onorevole retromarcia.

Sento il dovere, quindi, di tornare con forza sull’argomento e di richiamarLa al rispetto di quell’intesa che, benché non scritta, era stata tra noi apertamente e pubblicamente raggiunta, senza ombra di dubbio.

Certo che Lei non potrà così palesemente violare tale nostro accordo, attendo urgenti e cortesi comunicazioni in merito».