Lettera aperta del Commissario di Parità e di Pari Opportunità Slavi Lancellotta:
<<Durante gli ultimi tempi, si è sentito molto parlare della commissione di cui ancora sono componente, non però per motivi belli, quali dovrebbero essere, ma per una serie di notizie sull’andamento non buono della commissione stessa. A partire da qualche mese fa, difatti, la presidente Maria Grazia La Selva, è stata ripetutamente attaccata da alcuni componenti della Commissione; non solo tramite e-mail dirette anche ad organi ufficali regionali, ma, ancor più grave, tramite giornali, telegiornali e social media. L’attacco principale è stato quello di accusare La Selva, di essere un’accentratrice dittatoriale. Lontane, a dir poco, dal vero tali accuse. Forse proprio la tenacia e la costanza nel voler lavorare hanno spaventato chi, prima, forse, non ha mai prodotto davvero qualcosa di utile. Ovviamente il discorso è generico e non vuole accusare la singola persona, ma la totalità di chi ha continuato a perseguitare la presidente. Sì dico perseguitare, perché così mi sembra, come la caccia alle streghe nel medioevo. Non reputo corretto accusare in questo modo una madre di famiglia, una lavoratrice costante e da anni operante nell’ambito della violenza contro le donne. Forse questa commissione, che doveva tutelare i diritti della singola e del singolo, ha fatto proprio il contrario. Intervenne, in un incontro informale, il presidente del Consiglio regionale Micone, che ha cercato, con parole bellissime, di riconciliare tutto e tutti, ma l’assenza di molti non ha permesso che lo potesse comunicare di sua voce alla maggior parte. A tal proposito, cosa alquanto grave, nella riunione del 17 Marzo 2022, si apriva con discorsi vari che analizzavano tutti i punti all’ordine del giorno, affermando di non voler ascoltare nulla di ciò di cui la commissione doveva parlare, neanche le parole del presidente Micone dell’incontro al quale molti erano assenti, poiché ignoravano, a loro dire, la presenza dello stesso. Abbandonavano così la seduta, alcuni commissari, dopo aver attaccato la presidente. Rimango stupefatto sempre di più, addirittura nel aver sentito paragonare l’atteggiamento della presidente a quello di Putin, proprio in questo momento storico così delicato. Dopo ciò abbandonavano la riunione senza neanche ascoltare gli altri commissari o le risposte della presidente. Vorrei semplicemente sottolineare che dittatore è anche chi non vuole ascoltare e non consente di parlare al prossimo. Bisognerebbe ascoltare sempre, fino in fondo le ragioni degli altri, cosa non avvenuta in tale riunione. Si accusava solo, senza aspettare una replica. Dunque se questi sono i presupposti di chi non vuol far nulla o andare avanti, inviterei tali persone a dimettersi e non la presidente, che con rammarico ho appreso essersi dimessa.
Credo ancora negli obiettivi della commissione spero che dopo le nuove nomine riesca lavorare ed andare avanti, non mettendo in mezzo conflitti che sono meramente politici. Affermo ciò ancora più convinto, dopo aver letto un articolo di giornale in cui era scritto che un consigliere regionale era contento della decisione della presidente di dimettersi. Però ho una buona memoria e ricordo anche il primo giorno in cui la commissione si è riunita, giornata in cui ci eravamo promessi tutti di non guardare all’appartenenza politica di ognuno di noi, ma di andare avanti a lavorare nell’interesse della comunità.
Ovviamente ciò non è avvenuto>>.
(Slavi Lancellotta)