“Molisannio? C’è solo da guadagnarci. E chi dice il contrario, sostenendo una difesa a oltranza dell’autonomia regionale, spiace dirlo, per me è fuori dalla realtà”.

È tranchant l’ex senatore Alfredo D’Ambrosio, presidente onorario di ‘Noi di Centro’, in merito all’ipotesi rilanciata dal fondatore del partito e sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che vedrebbe l’annessione al Molise della città sannita con tutta la sua popolosa provincia.  Da questa unificazione il Molise passerebbe da 136 a 214 Comuni, raddoppiando la popolazione per arrivare a oltre 600mila abitanti, rispetto ai 280mila attuali.

“Tra spopolamento progressivo e carenza cronica di infrastrutture non credo potremo reggere ancora per molto – ammette D’Ambrosio – dunque bisogna riconoscere che l’amico Clemente Mastella ancora una volta ci ha visto lungo.

Di ‘Molisannio’ si discute ormai da anni, ma vista la situazione attuale credo che il tema sia tornato di forte attualità e che sia giunto il momento di discuterne seriamente, anche tra la popolazione. Il Molise, da questo processo di unificazione, ha solo da guadagnarci: basti pensare alla desertificazione delle aree interne e allo spopolamento che penalizzano notevolmente la nostra regione, anche a livello politico. Un primo esempio è dato dalla sanità. Il decreto Balduzzi – sottolinea l’ex senatore – tiene conto di criteri demografici per strutturare la presenza e la qualità dei servizi ospedalieri sul territorio, motivo per il quale la provincia di Isernia è stata particolarmente depauperata di reparti che un tempo erano il fiore all’occhiello del Veneziale, del Caracciolo di Agnone o del Santissimo Rosario di Venafro. Lo stesso dicasi per altri tipi di servizi al cittadino, finiti addirittura fuori regione: ne sono esempi le direzioni di Poste Italiane, di Ferrovie dello Stato, dell’Anas. Una popolazione di oltre mezzo milione di abitanti consentirebbe il recupero di quanto andato perso, previa azione politica di chi di competenza, ma soprattutto la conservazione dell’esistente, che non sarebbe più a rischio tagli dopo le tante penalizzazioni ricevute negli anni”.

Restando in tema di sanità, una regione numericamente più forte risulterebbe anche più appetibile per i concorsi per medici e infermieri, troppo spesso andati deserti non essendo il Molise particolarmente attrattivo, e sarebbe destinataria anche di maggiori risorse dal Governo centrale, in sede di riparto dei fondi sul territorio.

Da non sottovalutare inoltre, secondo D’Ambrosio, anche il fatto che la pattuglia di parlamentari molisani ne risulterebbe decisamente rinforzata, aumentandone così il potere contrattuale nelle stanze romane, a beneficio dei cittadini.

Il Molisannio, insomma, sarebbe un vantaggio reciproco per il Molise e il Beneventano: non a caso l’ex ministro di Giustizia Mastella sta già parlando di referendum per tastare il polso della popolazione coinvolta nelle due regioni.

“È logico immaginare – ancora l’ex senatore – che se questo percorso, una volta avviato, avrà come spero un esito positivo, anche altri politici molisani potranno accordarsi alla nostra iniziativa in nome di un interesse comune, quello dei cittadini che loro rappresentano. Coloro che si oppongono in partenza al Molisannio – conclude D’Ambrosio con la solita ironia – mi sembrano quasi quelli che non vogliono vaccinarsi adducendo motivazioni no Vax che su tutto di fondano, tranne che sulla scienza”.