Di Domenico Angelone
Siamo profondamente colpiti dalla scomparsa di un molisano eccellente che ha fatto la storia degli Stati Uniti. Gabriel A. Battista, ex presidente della NIAF ci ha lasciato lunedì 27 gennaio. Genio delle telecomunicazioni negli Usa al vertice di importanti società come la general electrik ex presidente esecutivo di Talk America, nominato da Ernst & Young come il maggiore imprenditore dell’anno per le comunicazioni nell’area di Washington nel 2004. “Gabe”, come lo chiamavano i suoi amici, è stato copresidente dell’associazione NIAF che raccoglie 20 milioni di italiani in America, rivelandosi un importante leader italiano-americano nella capitale degli Stati Uniti.
Il nonno paterno Pietro arrivò negli USA per la prima volta dopo la prima guerra mondiale; lavorando e inviando denaro in Italia, viaggiando avanti e indietro. La sua famiglia rimase inizialmente in Italia. Il padre nacque nel Molise a Macchia d’Isernia. Approdò negli States nel 1927. La famiglia della madre invece era di Giulianova in Abruzzo. Nata in America, ma solo sei mesi dopo l’immigrazione dei suoi genitori, quindi ha sempre detto di venire da Giulianova.
Entrambe le due famiglie si stabilirono a Filadelfia. Vivevano nei quartieri italiani, nel quartiere di mio padre – come Gabe raccontava – erano tutti Molisani. L’Ambasciata d’Italia ha appreso con grande tristezza dell’improvvisa scomparsa di Gabriel A. Battista, Presidente della National Italian American Foundation. Nel corso del suo mandato ai vertici della NIAF, Battista ha contribuito con determinazione al continuo rafforzamento dei rapporti tra Italia e Stati Uniti.
Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal 2012, nel corso del suo mandato, Gabriel Battista ha impresso nuovo dinamismo alle attività della NIAF, la principale organizzazione rappresentativa della comunità italo-americana. La sua carriera al vertice di importanti società private, leader nel settore delle telecomunicazioni, è stata un esempio lampante ed una testimonianza concreta dei numerosi successi che la comunità italo-americana ha saputo costruire negli Stati Uniti d’America, integrandosi perfettamente nel tessuto politico, economico sociale e culturale del Paese.
“Con la scomparsa di Gabe – ha affermato l’Ambasciatore Varricchio – l’Italia perde uno dei suoi amici più sinceri, che si è dedicato con passione ed energia al rafforzamento dei solidi legami che da sempre uniscono i nostri Paesi.