Il tema quale possibile argomento della prossima campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale di Venafro

E’ notoria l’importanza e la ricchezza storica ed archeologica di Venafro, a conferma dello spessore sociale e civile della città nelle ere trascorse, più precisamente ai tempi dell’antica Roma. L’Urbe infatti ne fece una importante Colonia, quella della Gens Julia, dal che anche la denominazione attuale della più trafficata delle arterie urbane, Via Colonia Giulia. Testimonianze del passato che lasciano asserire il prestigio dell’antica Venaphrum per i nostri padri storici. Lo dicono apertamente il Teatro Romano con le annesse Terme di S. Aniello, i resti dei templi pagani dell’antichità, le numerose ville patrizie venute alla luce nella zona ovest del perimetro urbano dove appunto abitavano le classi sociali di spicco, appunto le famiglie patrizie, le statue, lapidi e le iscrizioni rinvenute un po’ ovunque nell’abitato cittadino e la cui gran parte è ancora lì murata senza alcun intervento di recupero e risanamento, e tant’altro che attesta la copiosa storia venafrana dell’antichità. Lo stesso Museo Nazionale di S. Chiara è ricchissimo di siffatte testimonianze, a cominciare dalla stupenda Venere rinvenuta decenni addietro nei pressi della predetta Colonia Giulia per arrivare alle tante statue, ai capitelli ed alle iscrizioni che impreziosivano strutture e monumenti dell’antichità nel territorio venafrano, prescelto dagli antichi romani anche per il clima, le acque sorgive, gli olivi e l’insieme di un ambiente quanto mai favorevole. Testimonianza di tale ultimo aspetto sono i resti delle storiche Terme di Agrippa, patrizio dell’Urbe, in territorio di Pozzilli a ridosso del fiume Volturno ; terme che appunto inducevano gli antichi romani a prediligere in continuazione questo territorio, arricchendolo nel tempo di tante testimonianze storiche ed artistiche. Ebbene, di siffatto patrimonio culturale quanto e cosa resta oggi a Venafro, perché sia visitabile e fruibile da parte delle generazioni del terzo millennio ? Purtroppo pochissimo ! Il suo recupero e la conseguente valorizzazione a fini culturali e turistici sono infatti fermi da diversi decenni, mentre prevalgono quasi dappertutto cancelli, lucchetti, catene, chiusure, abbandono e coperture alla buona per la salvaguardia di tanto patrimonio storico/archeologico in attesa di un risanamento che però appare assai … di là da venire ! Gl’interventi di risanamento risultano infatti fermi da oltre un trentennio (!) e in tutto questo tempo nessuna voce si è mai alzata, tanto a livello locale che regionale o nazionale, a difesa di siffatto patrimonio per sottolineare la ricchezza storica delle testimonianze della Venafro romana e la conseguente necessità di mettere finalmente mano al suo recupero perché se ne fruisca sotto l’aspetto storico, artistico, sociale e turistico. Uno preziosissimo scrigno d‘arte e di storia, quello che Venafro conserva seppure in pessimo modo, che se valorizzato, recuperato e rimesso in circuito potrebbe apportare ulteriore rinomanza alla città ed incentivi all’economia ed all’occupazione locali tramite il turismo archeologico, ma che purtroppo continua ad essere per tanti … l’ultimo dei pensieri. Ecco perché anche tale tema, e cioè risanamento e valorizzazione delle testimonianze storiche della città, potrebbe essere un tema focale della prossima campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale da tenersi con buona probabilità nella prossima primavera congiuntamente alle regionali del Molise.

Tonino Atella