NO ALLA DISDETTA DEL CCNL TELECOMUNICAZIONI

In data 28/04/2024 ASSOCONTACT ha formalizzato la scelta di abbandonare, a
partire dal 1° agosto 2024, l’applicazione del CCNL TLC da parte delle imprese
associate, attribuendo allo stesso contratto l’incapacità di dare adeguate risposte alle
specifiche esigenze delle imprese citate in temi di flessibilità e resilienza delle
aziende, di misure a vantaggio dell’employability e dei salari dei professionisti del
customer management e della customer experience nonché sulla sicurezza, qualità e
produttività del lavoro e dei luoghi di lavoro.
Le motivazioni addotte da ASSOCONTACT in merito a tale scelta sono tuttavia
palesemente prive di fondamento, e celano l’ ennesimo tentativo di dumping
contrattuale con evidente nocumento a danno dei diritti e delle tutele economiche e
legali dei lavoratori del settore, dei quali una percentuale elevata è formata da
donne.
Il ccnl delle Telecomunicazioni e la piattaforma unitaria di rinnovo rappresentano
infatti un contratto moderno in linea con un futuro più digitale e favoriscono un equo
rapporto vita – lavoro, un recupero dei salari tramite passaggi di livello ed un
appropriato aumento salariale oltre alla revisione oraria per i PT involontari.
A seguito della suddetta comunicazione da parte di ASSOCONTACT sono
cominciate le disdette di numerose aziende tra le quali alcune con sedi nelle nostre
regioni che, in maniera forviante e faziosa e con comunicazioni aziendali, stanno
cercando di tranquillizzare lavoratrici e lavoratori sull’efficacia di tale percorso e sulla
tenuta del lavoro e dell’occupazione, ma appare evidente come l’obbiettivo da
raggiungere sia quello di tagliare salari e diritti conquistati con lotte e fatiche di tutti i
lavoratori del settore, comprimere il costo del lavoro, muoversi su logiche di
massima flessibilità oraria tagliando i principi di conciliazione vita lavoro su cui
fondano numerose normative tuttora vigenti tra le quali assumono particolare rilievo
quelle poste a tutela della maternità e della paternità (organicamente disciplinate dal
D.Lgs. n. 151/2001), quelle per l’assistenza dei soggetti con disabilità (previste
principalmente dalla legge n. 104/1992), quelle per il lavoro agile, disciplinato dalla
Legge n. 81/2017 e quelle di trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a
tempo parziale, ai sensi del D.Lgs. n. 81/2015.
Ora più che mai è necessario un pieno coinvolgimento a tutti i livelli territoriali,
confederali ed istituzionali, di tutti gli stakeholders del settore incluse le committenze
pubbliche e private per porre fine a tutte le anomalie insite nel settore dei call center,
anche tramite l’emanazione di una normativa specifica che tuteli i lavoratori di quello
che è stato definito uno dei settori strategici del paese, tanto da essere incluso quale
attività produttiva essenziale nel decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6 (misure urgenti
in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19)
Per tali ragioni sono stati avviati percorsi assembleari e mobilitazioni da realizzare a
sostegno delle rivendicazioni sindacali come da stato di agitazione proclamato dalle
Segreterie Nazionali delle scriventi OO.SS.
Le Segreterie Regionali Abruzzo e Molise
SLC-Cgil FISTEL-Cisl UILCOM-Uil Ugl Telecomunicazion