“Tra i criteri per il riassetto del sistema dell’esercizio delle funzioni amministrative, a livello regionale e locale, la Regione Molise ha emanato, fin dal 2011, una propria Legge che contempla la soppressione e la successiva estinzione delle Comunità Montane oltre all’istituzione dell’Agenzia Regionale per lo sviluppo dei territori montani.
Per questo, immeditamente dopo l’entrata in vigore di detta Legge, sono stati nominati dei Commissari al fine di adottare gli atti amministrativi necessari a garantire, senza interruzioni, l’ordinario funzionamento delle stesse fino alla loro liquidazione. A distanza di anni, però benchè lo spirito della Legge, fosse anche quello di favorire lo svolgimento delle funzioni esercitate dalle soppresse Comunità Montane, in forma associata tra i Comuni, attraverso convenzioni o unioni tra essi, poco o niente è stato fatto in proprosito, in definitiva: se si voleva ottenere una forma più omogenea e razionale delle funzioni svolte dalle Comunità Montane, in un quadro di intervento per lo sviluppo delle zone montane attraverso il fondo regionale della montagna, si è finito per mantenerle in vita, seppur in uno stato vegetativo, benchè queste siano, praticamente, svuotate di ogni funzione, visto che hanno alienato attrezzature e macchinari, e ricollocato il personale presso altri Enti e strutture regionali.
Ciò, non consente più loro di fornire i servizi ai Comuni che si ritrovano costretti a pagare le quote associative pur non ricevendo nulla in cambio e la Regione ha addirittura inserito nel proprio bilancio di previsione 2017/2019, poste di diversi milioni di Euro per il contributo di funzionamento degli uffici e degli organi delle Comunità Montane. Insomma, gli Enti locali e gli stessi cittadini molisani si chiedono perché, nonostante l’inutilità, ormai, di questi Enti soppressi, si debba continuare a pagare per il loro mantenimento. Quando, sarà finalmente scritta la parola fine su tale questione?
Domande che attraverso una interrogazione ho inteso rivolgere al Governatore Frattura, speranzoso che vorrà fugare dubbi legittimi, che se non ampiamente dissipati, possono far pensare a scelte che non hanno niente a che fare con una vera riorganizzazione dell’esercizio di funzioni e compiti amministrativi a livello locale. Soprattutto se va tenuto presente, che molti anni sono passati e tanti soldi sono stati spesi, a fronte, invece, di una mancata programmazione seria in favore delle aree interne e della montagna molisana. Investimenti che se messi in atto, potevano, possono e potranno portare vantaggi non indifferenti a settori importanti dell’economia regionale quali il turismo, l’agricoltura e, soprattutto, la salvaguardia del territorio e dell’ambiente.”