Riceviamo e pubblichiamo
Ho sempre sostenuto che sia necessario nominare il commissario ad acta per la sanità molisana e ho sempre ribadito la necessità che questo coincida con il presidente della regione. Oggi, alla luce dei tanti comunicati stampa che circolano spasmodicamente nelle redazioni giornalistiche, mi preme sottolineare quanto sia davvero urgente ripristinare la norma di legge, che ha sempre visto per le regioni in piano di rientro affidare a costo zero la carica di commissario ad acta al governatore.
In 10 anni, da quando il governo centrale ha decretato di riportare nella sua esclusiva competenza l’ organizzazione della materia sanitaria delle regioni con certificato disavanzo finanziario, il commissario ad acta, ovvero la figura che agisce per conto dello Stato, è sempre stata ricoperta dal presidente della regione. Sono ormai trascorsi più di 5 mesi da quando il Molise non ha più alcuna autonomia sanitaria e a chi giova tutto questo? Chi ne subisce gli effetti devastanti?
Siamo finiti nel circolo vizioso a targa 5 stelle che al bene dei molisani antepongono le beghe da condominio, invocando un commissario esterno che costerà ai molisani centinaia di migliaia di euro. Possibile che nessuno e men che meno il senatore Luigi di Marzio, che per anni ha ricoperto uno dei ruoli chiave nella sanità molisana, ovvero quello di direttore sanitario dell’ospedale Cardarelli di Campobasso, non comprenda quanto sia pericoloso e controproducente per i molisani e per l’economia dell’intera regione non affidare la carica di commissario al presidente in carica che rivestirebbe il ruolo a costo zero.
Continuare ad affermare che per errori passati, il commissario dovrebbe essere affidato ad una figura tecnica esterna, con costi da capogiro che nessuno degli attivisti ha il coraggio di dichiararlo pubblicamente nei sermoni a oltranza, è un atteggiamento che connota una scarsa maturità politica, sociale ed economica. Per il bene di tutti noi, mettiamo da parte il colore politico e troviamo nel più breve tempo possibile un’unica soluzione. Siamo tutti amministratori della cosa pubblica grazie ai cittadini che ci hanno dato fiducia e a loro dobbiamo offrire non solo servizi eccellenti, ma anche tempestivi.