ODERISIO BORRELLO E SAN PIETRO AVELLANA
Dal profilo facebook dell’Arch. Franco Valente:

<<Ieri sera, 27 dicembre 2017, un centinaio di Sampietresi si è riunito per scambiarsi gli auguri in una maniera del tutto originale parlando di storia antica prima della cena.
Ho avuto l’onore di essere invitato.
Una serata molto particolare perché in maniera spontanea sono venute fuori alcune proposte che sicuramente diventeranno la base per una serie di iniziative per ridare importanza a una comunità che rischia di perdere insieme ai suoi abitanti anche la sua memoria storica.
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San Pietro Avellana è stato uno dei più importanti feudi monastici dell’Italia benedettina all’inizio del secondo millennio.
L’atto di donazione con il quale Odorisio Borrello nel 1026 permetteva la nascita del cenobio dedicato a S. Pietro Apostolo, nei pressi di una fontana con una maestosa pianta di avellane (ovvero di noccioline), è una vera carta di identità del paese: “Construxit coenobium, quod ab enormi arbore avellana, quae iuxta olim constiterat, Sancti Petri de Avellana nuncupationem accepit… “.
Si tratta di quell’Oderisio che fu amico di Leone IX nella famosa spedizione contro i Normanni e che assisteva al suo placito il 10 luglio 1053 a Sala, sul Biferno, in favore dell’abate Liutfrido di S. Vincenzo; con il nome di Borrello “maior”.
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Ieri sera tutti sono stati concordi nel voler avviare un programma di manifestazioni culturali che andrà sotto il nome: 2026: “San Pietro Avellana verso il suo primo Millennio”.
Augurio migliore i Sampietresi non potevano farsi.
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Io aggiungerei, intanto, due richieste formali all’Amministrazione Comunale:
1) Dedicare il Museo di S. Pietro Avellana a Oderisio Borrello, fondatore del paese;
2) Ripristinare il nome della via del Museo in VIA DEL CONTE ODERISIO BORRELLO, scomparsa con l’ultima distruzione bellica.>>

 

Ieri sera eravamo anche noi all’importante appuntamento e abbiamo avvicinato l’Arch. Franco Valente per ascoltare dalla sua viva voce le novità storiche su San Pietro Avellana: