Filomena Calenda- responsabile del Patronato ACAI di Isernia- porta a conoscenza, di tutti i pensionati, la seguente comunicazione:

La Corte Costituzionale, lo scorso 24 ottobre, ha disinnescato la “mina” delle perequazioni.

In pratica, la Consulta ha dichiarato “non incostituzionale” la disciplina temporanea delle rivalutazioni degli assegni pensionistici prevista dal decreto 65 del 2015 (il cosiddetto decreto Poletti).

In simile modo per i pensionati si è verificata una perdita come da seguente dettaglio:

90 euro al mese per pensioni pari ad € 1.500 lordi;

160 euro al mese per pensioni pari ad € 3.000 lordi;

330 euro al mese per pensioni pari ad € 6.000 lordi.

Ancora una volta sono stati i pensionati ad essere penalizzati!

Occorre ricordare, tuttavia, che il periodo di vigenza del decreto Poletti è terminato e per il quinquennio 2014-2018, secondo le promesse del Governo, varranno gli indici di rivalutazione fissati sempre dal Governo Letta (al 100% fino a tre volte il minimo, 95% tra tre e 4 volte fino al 45% sopra le sei volte il minimo)che si applicheranno al tasso calcolato dall’Istat sulla base dell’indice dei prezzi per le famiglie e che dovrebbe attestarsi, per il 2018, all’1,2-1,3%.

Non c’è da aspettarsi di scialare: si tratterà di una decina di euro in più al mese considerata l’Irpef e le sue addizionali.

Per fare un esempio: si potrà mangiare una pizza fuori ogni tre mesi!!!….

Andrà un pò meglio, sempre che l’inflazione si mostri ben intonata, a partire dal 2019.

Tra quindici mesi tornerà in vigore il metodo di perequazione fissato dalla Finanziaria

2001 dal Governo Amato.

Per i trattamenti sopra 5 volte il minimo (circa 2.510 euro lordi mensili) la rivalutazione sarà al 75% dell’indice.

La mancetta per i nipoti potrebbe essere gratificante. E forse si potrà andare ai ristorante e non solo in pizzeria!!!…”