Una tragedia per i cavatori di San Pietro Avellana.

Poteva sembrare dal clima un’ottima giornata per la cavatura del tartufo, ma i cavatori nei boschi questa mattina presto, non potevano immaginare la tragedia che li avrebbe colpiti.  Prima un cane, poi un altro e un altro ancora stramazzati a terra, mentre erano intenti alla cerca dei nobili tuberi. Ignoti delinquenti hanno sparso, forse nella notte o nella tarda giornata di ieri, bocconi avvelenati nell’ampia zona di cavatura, non lasciando scampo ai cani addestrati. Lo spettacolo, come ci riferisce la Sindaco di San Pietro Avellana Simona De Caprio,  è stato straziante nei pressi del bar e pompa di benzina sulla statale. I cavatori tra le braccia i poveri  quadrupedi morti, disperati per l’accaduto, si sono riuniti nel piazzale, non riuscendo a farsene una ragione, qualcuno in lacrime per aver perso un fedele amico e il reddito di sostentamento  per la famiglia, dato da anni di sacrifici nella selezione e addestramento. Non è solo reddito, come sappiamo vi è l’amore e la passione per l’amico a quattro zampe, generalmente di razza Lagotto, si crea una simbiosi, un legame indissolubile, tra uomo e animale, oggi infranto nel peggior modo possibile. Per il momento sono cinque i cani morti avvelenati, ma ne potrebbero essere molti di più. Chiamati immediatamente i Carabinieri Forestali che hanno provveduto a setacciare la zona con le unità cinofili. La Sindaco De Caprio ha emesso un’ordinanza temporanea di divieto di cavatura per le aree dove sono stati rinvenuti i bocconi avvelenati: Bosco Piana Di Sangro, Bosco Cantalupo, dal tratturo Celano/Foggia e da Bosco Difesa Grande e per tutte le aree di interesse, in attesa che la zona venga bonificata. Si dovrà procedere a controllare un’area molto vasta che dal territorio di San Pietro Avellana giunge fino e oltre i confini abruzzesi. I cani sono stati presi in custodia  dall’Istituto Zooprofilattico di Isernia in attesa di eseguire l’esame autoptico al fine di appurare quale forte  veleno sia stato utilizzato per determinarne la morte. Intanto la Forestale cercherà di comprendere chi possa aver compiuto un gesto così delinquenziale e le motivazioni, sperando che venga beccato l’autore e punito severamente.

Di seguito l’ordinanza disposta dal Sindaco De Caprio per il divieto di cavatura del tartufo, fino a quando i territori non saranno bonificati.