ISERNIA. Sindaci e consiglieri di Isernia, Venafro e Agnone si sono recati tutti alle urne. Quelli dei centri minori hanno votato nell’ordine dell’82,1%. La sconfitta non eclatante nei piccoli Comuni e la vittoria in quelli dove il voto ponderato “pesava” di più, ha consentito al sindaco Saia di vincere le provinciali.

Daniele Saia è il nuovo presidente della provincia pentra. Il sindaco di Agnone vince la sfida tra centro sinistra e centrodestra, tra novità e la continuità rappresentata dal presidente uscente, il sindaco di Venafro Alfredo Ricci che, nell’illustrare la propria candidatura, aveva rilanciato il valore della filiera istituzionale che parte dal Governo, arriva in Regione,  per continuità avrebbe ottenuto anche la Provincia di Isernia, ma i conti non sono tornati.  Prima  si è arenata la Provincia di Campobasso con Pino Pughetti che ha ridato al centro sinistra lo scettro amministrativo e ieri quella di Isernia. Al voto per l’ente di via Berta, come è noto, nella elezione di secondo livello, quella che con la Legge Del Rio nel 2014, ha estromesso i cittadini dal voto,  600 amministratori (sindaci e consiglieri) di 52 Comuni.

Lo spoglio: partito dai piccoli comuni (Fascia A) Ricci  ottiene 274 preferenze (e Saia 163) sulle 441 espresse. Agnone, unico di Fascia B, premia Saia con 10 voti sui 13 totali. In Fascia D ci sono Isernia e Venafro: 23 voti a Saia e 27 a Ricci. Il sindaco di Agnone si aggiudica la tornata elettorale e consegna al centrosinistra la Provincia di Isernia.

Nel dettaglio i dati scaturiti:  si è recato alle urne l’84% dei votanti. In Fascia A 441 voti espressi, 13 in Fascia B (tutti quelli attesi da Agnone) e 50 per la Fascia D. In totale, quindi, 504 votanti (sui 600 aventi diritto). E mancano all’appello 96 voti degli amministratori dei Comuni di Fascia A. Tre le fasce demografiche in cui sono ripartiti i 52 Comuni della Provincia: la fascia A (49 Comuni, 537 elettori la cui preferenza vale 65), la fascia B (comprende un solo Comune, Agnone, e i suoi 13 amministratori il cui voto vale ben 2.307) e la fascia D (due Comuni, 50 elettori il cui voto pesa 700, ciascuno naturalmente).