Gli antichi e i loro detti ; un binomio praticamente perfetto ed infallibile.
L’ennesima conferma arriva puntuale ricordando un’espressione dialettale venafrana del passato, relativa alle bizze ed al possibile freddo di marzo, quale “coda” dell’inverno appena trascorso. Eccola : “ S’ marz’ ‘ncrogna, fa scuppà l’ogna “.
La traduzione e quindi il significato in italiano : Se marzo mette il broncio climaticamente parlando, addirittura farà saltare le unghie per il gran freddo.
E in effetti, ripensando al freddo pungente del mattino presto e delle serate appena trascorse, come fare a non convenire ? Le temperature, dopo il più che trionfale ingresso della primavera che aveva portato tanto sole ed altrettanto piacevoli e gradevoli climi temperati, si erano abbassate considerevolmente inducendo le donne a rimettere i piumoni sul letto e un po’ tutti a tornare ad indossare giubbini, giubbotti ed abiti più pesanti.
La situazione metereologica comunque, nonostante le bizze di marzo che le generazioni trascorse usavano appunto definire in modo particolare, sta tornando al meglio per cui il bel tempo è ormai una bella realtà per il piacere e la soddisfazioni di tutti, dai piccoli agli anziani.
Tonino Atella