TERMOLI. Oltre cento i partecipanti presenti alla giornata di formazione sulla Rotary Foundation organizzata a Termoli presso il Martur. A prendere parte all’evento sono stati i segretari e i soci arrivati dalle quattro regioni rientranti nel Distretto 2090 che, oltre al Molise, comprende Abruzzo, Marche e Molise. Ha coordinato gli interventi Tullio Tonelli Pdg di Pescara. L’incontro si è aperto con i saluti del Governatore del Distretto 2090, Gabrio Filonzi, della presidente del Club di Termoli, Rossella Travaglini, che ha dato il benvenuto ai presenti in qualità di rappresentante del Club ospitante, del Governatore incoming Basilio Ciucci, della governatrice designata per il 2020-2021, Rossella Piccirilli, e del sindaco della città adriatica, Angelo Sbrocca. Prima di passare la parola ai relatori, Filonzi ha evidenziato come qualsiasi progetto abbia «un grande protagonista, che è la nostra fondazione. Alimentarla significa garantire iniziative importanti.
Partecipare alle iniziative ci consente di garantirci il futuro». Giulio Koch è intervenuto con una relazione dal titolo “Rotary Foundation strumento di crescita per il socio rotariano”. Koch ha sottolineato come esista un legame fortissimo tra Rotary Foundation e soci dei Club. “Oggi esiste il Rotary associazionistico perché c’è la Rotary Foundation – ha spiegato – Sembra una provocazione, ma pensiamo alla campagna end polio con cui il Rotary lascia al mondo un’eredità grande, la macchina: 146 sono i laboratori di microbiologia che esistono nei paesi che non hanno strutture mediche particolari e che permettono di intervenire.
Sono finanziati dalle nostre risorse, dimostrando la loro validità se si preannuncia un’epidemia. La credibilità del Rotary passa attraverso il fatto che lavoriamo secondo procedure stringenti, con l’obiettivo di essere credibili. Crediamo in un mondo in cui tutti i popoli insieme promuovano cambiamenti duraturi in tutte le comunità vicine e lontane”. Il relatore ha riflettuto sul concetto di “leadership” e sulla sua funzione sia sociale che personale ponendo accento sul fatto che compito del Rotary non è quello di risolvere i problemi del mondo, ma trovare soluzioni grazie alle risorse umane di cui i club dispongono. «Bisogna rivolgerci alle comunità vicine e lontane, studiandole è conoscendole. Noi crediamo nella comunità umana. È necessario perciò fare tutto in sinergia con le istituzioni perché gli effetti siano duraturi. Il nostro progetto deve essere del Rotary, condiviso con gli altri». Emanuela Cappuccini, esperta in water management e in aiuto umanitario, ha riportato la propria esperienza in Sudan, nei campi profughi che arrivano a 50mila abitanti, soffermandosi sulle iniziative portate in campo per rendere accessibili le risorse idriche. «La Rotary Foundation è uno strumento che serve da moltiplicatore delle nostre capacità», ha precisato Francesco Ottaviano del Rotary club di Vasto, evidenziando l’importanza di vivere la Foundation da protagonisti perché l’azione abbia un peso rilevante.
È dunque importante la consapevolezza che tutto parta dalla donazione e che la stessa debba convivere con la nostra capacità di fare azione. Dopo la presentazione dei progetti da parte di alcuni dei Presidenti intervenuti, si è aperta la seconda parte del seminario, dedicata alla gestione delle risorse. Il coordinatore dell’incontro ha dato la parola Basilio Ciucci e di seguito a Remo Morpurgo, rappresentante distrettuale della Rotary Foundation che ha mostrato un filmato sull’attuazione dei progetti e sull’importanza della sostenibilità degli stessi.
Lo stresso ha illustrato a spiegare i progetti globali. «Cosa significa sostenibilità per Rotary?
Vuol dire che il progetto deve continuare a dare benefici anche quando il Rotary sarà andato via», ha spiegato, evidenziando la necessità di verificare i bisogni. Infine, Graziella Pacelli del Rotary club di Fabriano ha portato l’esempio fattivo di attuazione della Global Grant portata avanti con il Rotary di Villa Arquiza in Argentina. Camillo Piazza Spessa, del Rotary club di Pesaro, ha illustrato il progetto “aula rotary 4.0” per il quale c’è stata grande collaborazione da parte dei soci e il coinvolgimento di 700 studenti. Si è deciso di creare un laboratorio multimediale – didattico, coinvolgendo l’ufficio scolastico regionale.