Se ne sente sempre più parlare, alcuni Governi cercano di frenarne l’espansione introducendo delle regole, ma l’interesse per le cripto-valute e i BitCoin è divenuta planetaria.

Per queste ragioni, in occasione di una conviviale organizzata dal Rotary club di Termoli, venerdì scorso 26 gennaio, nella sede sociale del Federico II, nel borgo antico di Termoli, il promotore finanziario San Paolo Invest Giampaolo Ragni ha tenuto una dissertazione sul tema “BitCoin e l’investitore razionale”, con cui ha erudito e impartito nozioni a riguardo di questo tema di grande attualità.

Il dottor Ragni è stato introdotto dal presidente del club Basilio Ciucci.

Il relatore ha illustrato l’intero percorso compiuto dai BitCoin negli ultimi 10 anni, da quando è stato inventato, per merito di uno sconosciuto giapponese Satoshi Nakamoto, che i più ritengono sia un nome ad arte utile a celare l’identità del vero ideatore.

«La logica che sta alla base dell’invenzione risiede nell’ostilità verso un sistema finanziario corrotto, instabile e troppo influenzabile dalla politica. Ne è stata la prova la crisi finanziaria nata dalla bolla dei mutui sub-prime statunitensi del 2008, a cui ha fatto seguito il fallimento di una delle principali banche statunitensi (Leman Brothers) per cui molte sono state le critiche rivolte alle istituzioni finanziarie accusate di bruciare i soldi dei correntisti, ingannare i clienti, truccare il sistema e richiedere commissioni esagerate – ha affermato Ragni – si è quindi voluta creare una moneta digitale che permettesse ai cittadini di tutto il mondo di effettuare transazioni senza l’intermediazione di banche, una moneta non regolata e governata da istituzioni centralizzate, ma completamente decentralizzata, dove ognuno può generare BitCoin servendosi di un computer e di un software speciale (e non di una banca centrale) per risolvere un algoritmo dietro il quale si cela la creazione e la gestione dei BitCoin (cosiddetta attività di mining, estrazione).

A tal proposito per far sì che il sistema non sia inflazionistico e che continui ad essere gestibile, il protocollo ha limitato la circolazione di BitCoin in 21 milioni di pezzi entro il 2040». A detta di Ragni, «Il suo valore e quindi il suo prezzo è semplicemente dato dall’incontro della sua domanda e della sua offerta e quando tutti i partecipanti vogliono assolutamente un prodotto come ho detto in precedenza, i prezzi possono andare fuori controllo, superando quella soglia psicologica (importante in finanza) oltre la quale si apre una fase di correzione.

Il forte apprezzamento negli ultimi anni ha fatto da più parti affermare che siamo in presenza di una bolla speculativa molto simile alla bolla internet che si ebbe tra il 2000 e il 2001, dove le vittime sono stati tipicamente i piccoli risparmiatori che spinti dall’idea del facile guadagno e dall’onda mediatica di notizie che ponevano in risalto l’ascesa dei prezzi dei titoli, caddero nella trappola generata dal clima di euforia decidendo di scommettere sul rialzo perpetuo delle quotazioni ignorando il reale valore di ciò che acquistavano. Dopo qualche mese le quotazioni di molti di quei titoli di aziende tecnologiche si sono azzerate o avvicinate allo zero. Se siamo in presenza di una bolla speculativa non possiamo dirlo, perché questo lo sapremo solo a posteriori quando la bolla scoppierà».

Concludendo, «l’investimento in BitCoin merita di essere preso in considerazione come investitore razionale secondo una saggia formula che ben si addice a questo tipo di investimento: prendi l’1% o meno di quello che possiedi e investi in BitCoin. Potrai perdere l’1% del tuo patrimonio netto, cosa che la maggior parte delle persone può permettersi, oppure potrai generare ritorni cospicui in parallelo all’aumento del Bitcoin».