L’acqua molisana non deve essere privatizzata, così come è stato deciso con la storica vittoria del 2011 che ha portato ben 27 milioni di aventi diritto a votare per il referendum sulla privatizzazione dell’acqua, grazie al quale essa, adesso, può esser considerata un bene pubblico.

In questo quadro, con la Regione chiamata a legiferare in materia come previsto dallo Sblocca Italia istituendo l’Ente che si occuperà del servizio idrico, ognuno vuole vederci chiaro evitando brutte sorprese. Ieri in aula il Consiglio Regionale ha discusso proprio delle risorse idriche del Molise, ma ancora una volta la votazione sulla proposta di legge di iniziativa regionale n. 136 è stata rinviata alla prossima seduta del Consiglio.

Sulla legge in discussione ho proposto emendamenti, a mio avviso utili, affinchè ci sia omogeneità nella gestione e ampia partecipazione dei Comuni del Molise per rilanciare il ruolo degli Enti locali nella gestione del Servizio idrico integrato. Con questa iniziativa, ho chiesto che negli ambiti territoriali fossero presenti anche i Comuni di Venafro e Bojano che risultavano, a mio avviso, ingiustamente ed irragionevolmente esclusi dal Comitato d’Ambito insieme all’intera area matesina.

Resto soddisfatto dell’approvazione di questo emendamento, votato all’Unanimità con la sola astensione dei due esponenti del Movimento 5 Stelle, che vuole significare che a questi territori, particolarmente rilevanti dal punto di vista idrico, è stato dato il giusto rispetto e l’attenzione che meritano. Auspico che in tempi ragionevoli, l’intera Assise, voti una legge che possa confermare l’acqua come bene pubblico al 100%. ”