di Galileo Casimiro
Ci sarà anche per il Molise lìopportunità di una Zona Economica Speciale?
Stato di attuazione delle Zone economiche speciali, valutazione delle principali criticità, formulazione di proposte per le migliori idee da mettere in campo. Sono i temi affrontati a Roma, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, nel corso della “due giorni” di un workshop che ha registrato la presenza dei Ministeri interessati, Sviluppo economico, Funzione pubblica, Sud, Affari esteri, dei principali attori direttamente coinvolti, Regioni e Autorità portuali, e del partenariato maggiormente rappresentativo, imprese, associazioni, Anci. I lavori sono stati coordinati dal ministro Barbara Lezzi.
Presente all’evento anche il presidente della Regione Molise, Donato Toma, che ha preso parte alla sessione di lavoro finale, quella sulla semplificazione amministrativa, e alla conclusione dei lavori. Le tesi esposte dal governatore del Molise sono state ampiamente condivise dai presenti che hanno auspicato una discussione della questione in sede di Conferenza delle Regioni e di Governo, in modo da avere al più presto una fonte normativa primaria adeguata.
Nel corso del suo intervento, Toma ha evidenziato l’elevato avanzamento del Piano strategico della ZES Molise e ha confermato le ragioni della scelta di costruire il percorso integrato interregionale con la Puglia.
Il governatore del Molise è poi intervenuto sul tema della semplificazione. «Per le imprese che intendano allocarsi all’interno di Zone economiche speciali quali quella del Molise – ha detto – fattori decisamente importanti sono la certezza dei percorsi, la compressione dei tempi di evasione delle pratiche amministrative, la presenza di un clima favorevole, l’offerta di un pacchetto insediativo integrato di servizi, anche secondari, rivolti ai lavoratori sui temi della mobilità, dei servizi sociali, della qualità della vita. Questo significa molto di più delle sole agevolazioni finanziarie. Dobbiamo fare in modo che la burocrazia diventi utile e buona. Purtroppo, i dati della Banca mondiale collocano l’Italia tra gli ultimi posti in Europa e nel mondo per i tempi di rilascio delle autorizzazioni a fare impresa e a realizzare lavori».
Toma si è anche soffermato sulla fase iniziale di attivazione delle ZES. «La mia esperienza di commissario per il dissesto e per il terremoto – ha rilevato – mi porta a suggerire, come primo step, procedure simili. Una volta a regime, si tornerà alla ordinarietà burocratica. Occorrono, però, una forte governance nazionale che poi si dirami nelle regioni garantendo certezze assolute di tempi e procedure, come pure un clima realmente innovativo per le imprese in termini di fiducia nelle relazioni e azioni di accompagnamento nella successione dei passaggi insediativi».
Per ottenere queste condizioni, il presidente ha invocato da parte del Governo la predisposizione di un decreto legge dedicato alle ZES, che incida concretamente su Ministeri ed Uffici per la velocizzazione dei pareri.
«Le ZES – ha concluso il governatore – devono diventare una condizione straordinaria rispetto alla quale riservare risorse finanziarie e coinvolgere tutti gli attori e i player nazionali, per mettere a punto pacchetti innovativi capaci di competere con quelli più evoluti al mondo che, al momento, stanno facendo la differenza in quanto a capacità attrattiva».