Lombardia – C’è  qualcosa che non torna nell’informazione.

Di Domenico Angelone

Attraverso i social si diffondono decaloghi Confcommercio che invitano alla distensione, alla tranquillità nella spesa, a vivere il commercio, la città in maniera tranquilla. Possiamo accettare la pubblicazione della Confcommercio piemontese che ha offerto, dopo una riunione con i commercianti, non rilevando zone rosse ed eccessivi casi di contagio un vademecum di comportamento naturale in questo periodo di emergenza da coronavirus, ma non possiamo assolutamente accettare che attraverso la pagina facebook della Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza si diffondano  informazioni fuorvianti, mutuate dalla Confcommercio piemontese che cozzano con quanto stabilito dell’approvazione del DPCM , che introduce nuove misure di precauzione valide su tutto il territorio della Lombardia.

 

Nell’articolo 1 del nuovo decreto del governo, firmato alle 3.20 di questa notte, compare il divieto di ingresso e di uscita dalla Lombardia.  ” Misure rigorose per 14 province. Non possiamo permetterci forme di aggregazione” afferma Conte e la Confcommercio lombarda su facebook quasi a sdrammatizzare e rendere vacuo il decreto legge che fa, prende spunto dalla gemella piemontese e propone il decalogo di “consigli per trascorrere le giornate nonostante il coronavirus”, invitando i lombardi a iniziare la giornata come nulla stesse accadendo con una colazione al bar; a recarsi in libreria dove i librai sanno sempre consigliarti il libro adatto a te; ad approfittare degli ultimi giorni dei saldi di fine stagione; a prenderti cura di te, andando dal parrucchiere o dall’estetista; ad andare in edicola a comprare giornali e riviste; ad andare in agenzia a prenotare la tua prossima vacanza; a fare la spesa nei negozi sotto casa e nei mercati comunali; incontrare gli amici al bar per un aperitivo; uscire a cena in quanto i ristoranti sono aperti; a farsi una tranquilla passeggiata e mangiare un gelato prima di rientrare a casa.

Insomma sotto l’hastag milanononsiferma e ilcommerciononsiferma, vanno a meretrici i consigli che non danno adito a temi di smentita del virologo Roberto Burioni che afferma: “In molti sottovalutano il problema, la gente in questo momento deve stare a casa”.

Il buon senso, rispetto ad un problema di così grave portata non può prescindere da regole esatte e non fuorvianti. La Confcommercio lombarda non può tentare di sdrammatizzare uno dei momenti più difficili della storia d’Italia dal dopoguerra, dia informazioni in linea con le esatte esigenze della popolazione, altrimenti si eviti di diffondere tranquillità e stimolare i cittadini ad uscire di casa.

Questo non è il momento di difendere la categoria, ma quello di difendere la salute dei cittadini e impedire che collassi il sistema sanitario regionale e nazionale.