di Redazione

Il toto Lega è iniziato subito dopo l’esonero da parte di Salvini del suo fidato collaboratore molisano Luigi Mazzuto e la nomina del lombardo  Jari Colla alla guida del partito in Molise. Le presunte già iniziate trattative per entrare nel carroccio da parte del Consigliere regionale Andrea Di Lucente, capogruppo dei Popolari di Niro in regione, si erano interrotte bruscamente con la crisi di governo e forse per il dissenso di Mazzuto a non minare la sua leadership nella Lega molisana. Oggi, Salvini dopo un periodo di naturale incertezza nei sondaggi, sta riprendendo quota, vista la manovra finanziaria che il governo giallo rosso ha in serbo per gli italiani, peggio della vecchia lacrime e sangue montiana, lo stato di polizia fiscale con manette agli evasori e limite di spesa in contanti di nuovo a 1.000 euro, fanno guadagnare punti importanti alla Lega in antitesi con questa strategia poliziesca. Questa naturale ascesa del movimento salviniano contribuisce all’accredito di almeno quattro consiglieri regionali che guarderebbero con attenzione le evoluzioni di Salvini,  in attesa di fare il gran salto. Oltre a Di Lucente, anche Salvatore Micone, Presidente del Consiglio regionale, sarebbe pronto ad aderire al carroccio. Mentre sarebbero in forte apprensione, le due dimissionarie della Lega Filomena Calenda e Aida Romagnuolo che avrebbero preso già contatti stretti milanesi, per non cedere il passo alle eventuali new entry. Il tutto comunque è rimandato al post 27 ottobre, dopo le elezioni in Umbria, appuntamento importante per due motivi, quello di testare La Lega quale banco di prova fondamentale contro il governo giallorosso, ed attendere l’arrivo del coordinatore regionale Jari Colla che scenderà in Molise solo dopo le elezioni. Un fermento destinato ad accrescere  nel post elezioni, tutto in balia del risultato e delle decisioni leghiste. Chi entrerà nel movimento salviniano nel Molise oltre a Mazzuto resta una incognita. Intanto parrebbe che lo stesso Mazzuto attenderebbe, anche una nomina nella dirigenza del carroccio, che si aggiunge al ruolo assessorile conquistato in regione senza essere stato eletto, quale premio all’attivismo politico nel Molise da parte di Salvini direttamente, ma estromettendo in maniera estremista le due elette Calenda e Romagnuolo da un assessorato regionale. Il deputato Jari Colla dovrà fare i conti anche con la mancata adesione di Toma e del consiglio regionale  al referendum elettorale, dove il Presidente aveva  garantito a Pontida il suo appoggio incondizionato alla Lega, per poi subire lo stop di Berlusconi e non sposare più la causa salviniana della riforma.