– Visto il testo unico sugli Enti locali;
– Visto lo Statuto comunale;
– Visto il Regolamento interno del Consiglio comunale di Campobasso;
– Visto il DPCM dell’8 marzo 2020 e i successivi atti di modifica ed integrazione;
– VISTO il DPCM del 26 aprile 2020 e in particolare l’art. 2, comma 1, e l’allegato 3, nella parte in cui individuano tra le attività consentite anche tutte quelle relative alla “assistenza sanitaria”;
– Vista l’ordinanza n. 27 del 02/05/2020 con cui il Presidente della Giunta Regionale del Molise ha disposto la ulteriore sospensione, nell’intero territorio regionale, delle attività di assistenza sanitaria erogata dalle strutture pubbliche e private che non rientrano tra quelle
tassativamente elencate;
Tenuto conto che già da marzo si erano evidenziate le gravi disfunzioni sulle prestazioni e sui servizi ospedalieri ed ambulatoriali “ordinari”, non legati alla pandemia;
Rilevato, altresì, che la sospensione disposta con la citata ordinanza del 02/05/2020 aggrava la situazione, anche rispetto alle attività di routine per i pazienti cardiopatici, molti dei quali, peraltro, hanno evitato di recarsi nei Pronto Soccorso, per paura di entrare in contatto con i pazienti Covid;
Ritenuta, inoltre, la necessità di procedere alla effettuazione dei tamponi nei confronti di tutti coloro che, paucisintomatici o asintomatici (ma a rischio, in quanto venuti in contatto con casi positivi), manifestino tale esigenza, e nei confronti di tutte le persone che, per motivi di lavoro, erano e sono più esposte al rischio di contagio (medici ed operatori sanitari tutti, Osa, Oss, operatori sociali, FF.OO., volontari ecc.);
Tutto ciò premesso, il Consiglio comunale fa voti affinchè si chieda al Governatore della Regione Molise di adottare tutti gli atti organizzativi e dispositivi per assicurare immediatamente:
– il ripristino delle prestazioni sanitarie, ospedaliere ed ambulatoriali, necessarie per la cura di tutte le patologie diverse da quella legata ad infezione da Covid 19;
– l’individuazione di una struttura Covid che consenta, al Cardarelli e negli altri nosocomi regionali, la ripresa, in assoluta sicurezza per personale e pazienti, di tutti i servizi e le attività sanitarie depotenziate o sospese a causa della emergenza;
– l’effettuazione a tappeto, secondo le priorità legate alla attività svolta ovvero alla concreta
esposizione al rischio di contagio, di tamponi, magari a seguito della effettuazione di test sierologici con esito positivo.

ALESSANDRA SALVATORE
GIOSE TRIVISONNO
BIBIANA CHIERCHIA
ANTONIO BATTISTA