di Redazione
Tiene alta l’attenzione della popolazione web in queste ore, il sondaggio del quotidiano il sole 24 Ore sulla mappa degli aumenti dei compensi annuali ai dirigenti della pubblica amministrazione. Spicca un dato paradossale riferito a quale regione? Ma proprio il Molise e riguarda i dirigenti della nostra regione.
Per molti, ma non per tutti. La gelata contrattuale durata dieci anni ha fermato le velleità retributive dei dipendenti pubblici sotto la pioggia continua di norme anti-crisi costruite per tamponare la spesa. Ma qualcuno si è messo al riparo. Con successo.
È il caso di molti dirigenti delle Regioni. Ma solo al Sud, dove la crisi italiana che in queste nostre aree si trasforma in recessione non tocca gli stipendi dei vertici amministrativi. E dove chi occupa i piani alti delle burocrazie regionali è riuscito a far impennare le proprie buste paga a ritmi che di solito si incontrano in qualche start up digitale di successo più che nei vecchi uffici pubblici così scrive Gianni Trovati sul Sole 24 ore. I 35 dirigenti della Regione Molise, per esempio, nel 2017 sono costati in media 118mila euro lordi a testa, cioè il 37,87% in più rispetto a due anni prima.
In Puglia (107mila euro medi) il costo medio pro capite dei dirigenti nello stesso periodo è cresciuto del 25,78%, superando sul filo di lana quello dei colleghi campani aumentato fra 2015 e 2017 del 23,56%. Facile immaginare l’invidia dei colleghi della Regione Veneto, che si sono fermati a 86mila euro pro capite, e mentre altrove gli stipendi lievitavano hanno visto il proprio costo medio scendere del 9,41%. In Lombardia il malumore di fronte a questi numeri può essere tamponato dal fatto che i livelli retributivi sono più alti (110mila euro il costo medio dei 196 dirigenti regionali): ma anche lì, in due anni, la spesa pro capite è scesa del 5,65 per cento”.
Ma torniamo in Molise dove parrebbe che il presidente Toma stia per bandire un concorso per assumere ulteriori 14 dirigenti regionali. In questo contesto è normale che il malumore sale ed è palpabile tra i molisani. Le dirigenze regionali non sono state in grado fino ad oggi di sfruttare i fondi comunitari e il Molise è ultima regione italiana per questo e per quel 18% di contributi europei sfruttati i dirigenti hanno erogato solo il 3 % delle misure.
Mentre il Molise si spopola e le vertenze non si riescono a pagare attraverso la mobilità, o a trovare nuovi percorsi di ricollocamento per le maestranze delle ex filiere, con una regione che ha problemi reali di sussistenza, in cui è minata la stessa sopravvivenza dell’ente regionale, i dirigenti, si sono visti aumentare gli stipendi annuali fuori da ogni misura, primeggiando in tutta Italia per i lauti compensi annuali.
Un fatto da stigmatizzare e a cui bisogna porre rimedi drastici per non continuare ad essere tacciati da tutta la nazione quale regione che non esiste e quando i mass media nazionali si interessano di essa, decretando la sua esistenza, è solo per cose negative e dati assurdi, ahimè reali come questo.