Caso George Floyd, afroamericano morto dopo l’arresto, indagini in corso. Manifestazioni negli Usa.

MINNEAPOLIS (STATI UNITI) – Nuove polemiche negli Usa per il video pubblicato da un cittadino di Minneapolis che filma un duro arresto da parte di due poliziotti di un ragazzo di colore. Nelle immagini si vede l’agente che con il ginocchio preme con forza sul collo dell’arrestato con l’afroamericano che è morto poco dopo. Il poliziotto è stato arrestato. Agenti sospesi, indagini in corso I due agenti sono stati sospesi in attesa della fine delle indagini.

Secondo la ricostruzione dei poliziotti, riportata da Repubblica, l’uomo appariva “sotto gli effetti di droga e si è opposto all’arresto. Quando gli agenti sono riusciti a mettergli le manette si sono accorti che stava avendo un problema medico“. Una ricostruzione non confermata da diversi testimoni che saranno nelle prossime settimane ascoltati dagli inquirenti.

Si attendono anche i risultati dell’autopsia per accertare meglio le cause della morte. Un decesso che ha provocato una nuova polemica negli Stati Uniti, storicamente alle prese con il problema della violenza e con quello del razzismo. Ambulanza La ricostruzione La ricostruzione è ancora al vaglio delle autorità locali.

L’episodio è avvenuto nella serata di domenica 24 maggio 2020 con gli agenti che sono intervenuti dopo una segnalazione. L’arresto è avvenuto davanti a diversi testimoni con alcuni di questi che hanno ripreso il fermo. In uno dei filmati pubblicati sui social si vede l’uomo dire agli agenti di non riuscire a respirare. L’agente resta in posizione, con il ginocchio preme sul collo dell’uomo in manette, disteso a con la faccia schiacciata sull’asfalto.

Dopo qualche minuto l’uomo ha perso conoscenza. Il decesso avvenuto in ospedale. L’autopsia esclude decesso per asfissia L’autopsia evidenzia che non ci sono elementi che possano indicare la morte per asfissia o strangolamento. Questo non esclude che il ginocchio del poliziotto sul collo per nove minuti, insieme con le patologie pregresse, possa aver contribuito alla sua morte. Il referto del medico legale della contea di Heppepin non esclude anche l’azione di sostanze intossicanti, che potrebbero rientrare nelle concause del decesso.

La famiglia di Floyd ha fatto sapere di voler procedere con una autopsia indipendente. Proteste e scontri. Casa Bianca blindata La morte del giovane afroamericano ha portato molte persone in strada a Minneapolis per protestare contro la polizia. Sono stati registrati anche alcuni scontri con le forze dell’ordine. Le proteste sono continuate anche il giorno dopo con il bilancio di un morto e numerosi feriti. Bruciato il commissariato. Tensione molto alta con il presidente Trump che ha detto gli agenti di “sparare quando iniziano i saccheggi“.

Di fatto negli Usa si vive uno stato di guerra civile, con la Casa Bianca costretta al lockdown per motivi di sicurezza dopo che diversi manifestanti si sono radunati di fronte la casa presidenziale. A Detroit si registra il decesso di un ragazzo di diciannove anni, che si trovava, stando a quanto appreso, vicino a un raduno di manifestanti. In base alla ricostruzione dei media locali, una macchina si sarebbe avvicinata alla folla e dall’auto qualcuno ha aperto il fuoco sulle persone.