di Pietro Tonti

La Camera di Commercio del Molise e la Confesercenti per la pianificazione turistica della stagione estiva 2021 hanno segnali più che confortanti, infatti ad oggi 23 aprile, le prenotazioni per le strutture ricettive, siano esse residence, B&B ed alberghi hanno raggiunto già l’85%  delle prenotazioni disponibili nel Molise. Entro maggio, presumibilmente, si registrerà il sold out in tutta la regione, sia sulla costa adriatica, sia nelle aree interne.

Questa è la differenza rispetto agli altri anni, c’è voglia di Molise, di scoprire una regione amena, integrata tra mare e monti; quindi non solo Termoli, che gode già di quel turismo costruito da una filiera dell’ospitalità nei decenni passati, ma l’intera regione sarà meta come nel 2020 di un turismo a target differenziato, per lo più famiglie e coppie italiane provenienti dal nord e dalle città metropolitane di Roma, Bari e Napoli.

Il turismo estero, come sappiamo, ha rappresentato nel 2020 solo il 2% dei visitatori, non è un dato allarmante, per sostenere l’economia turistica del Molise, sono sufficienti gli stessi italiani. In questo contesto di beatitudine, vi è la preoccupazione che in questi giorni sta salendo tra gli operatori turistici, mondo economico legato all’ospitalità e agli eventi, il coprifuoco stabilito dal nuovo DPCM alle ore 22:00.

Qualora fosse esteso anche all’estate a partire da giugno, sarebbe una catastrofe e probabilmente si registrerebbero disdette nelle prenotazioni, Impensabile tornare in albergo in un orario dove normalmente d’estate a quell’ora si esce per la cena o la passeggiata, sarebbe deleterio per tutto il comparto turistico.

La speranza che ci sia un ravvedimento e si elimini definitivamente la privazione della libertà individuale legata ad un illegittimo coprifuoco, dove non ci sono evidenze scientifiche che possano affermare che il contagio si contrae di notte; bastano comportamenti consoni alle regole di distanziamento.

Come di consueto a pagarne le conseguenze saranno le partite iva legate alla ristorazione, oltre a bar e pub; nel primo periodo, attività già ampiamente sottoposte a regole ferree di distanziamento.

Con il nuovo DPCM nelle zone gialle – come presumibilmente rientrerà il Molise dal 26 aprile – vige l’obbligo della mascherina anche ai tavoli all’aperto, quando tra l’intervallo di una portata e l’altra non si sta consumando un pasto. Bene le regole, ma l’odioso coprifuoco è una limitazione assurda, la quale già trova opposizioni e manifestazioni di disobbedienza civile, organizzata dagli operatori economici nella settimana prossima in tutta Italia e anche in Molise.