Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Sono un ragazzo molisano. Vorrei che la mia storia fosse pubblicata sul vostro giornale.
Sono un ragazzo molisano ho 25 anni diplomato. Mio padre è andato in pensione nel 2014 e grazie alla sua liquidazione ho potuto aprire, due anni fa, un’attività commerciale (omissis). Un investimento di 35 mila euro in un franchising nazionale, questa la cifra spesa tra fee d’ingresso, arredamento; tre mesi anticipati di fitto e l’apertura di una ditta individuale, con oneri e affini; oltre alle utenze energetiche.
Il primo anno mi ero illuso che le cose stessero andando bene, si incassavano giornalmente circa 300/400 euro e credevo di aver realizzato un sogno.
Le banche a cui mi ero rivolto per un fido, mi avevano comunque sbattuto la porta in faccia, in quanto tutte, nessuna esclusa, mi avevano detto che uno scoperto di conto corrente potevo attivarlo solo dopo due esercizi annuali, due bilanci attivi.
Quindi solo con il sostegno degli incassi, è passato il primo anno, a dicembre dell’anno scorso ho incassato una bella somma, credendo di essermi avviato bene. Il commercialista, non mi aveva avvisato che di quello che incassavo, detratti i costi di gestione e la merce, dal secondo anno, erano dolori e di quello incassato il primo anno, non mi sarebbe rimasto nulla.
Quando ho iniziato a comprendere che oltre all’INPS esagerata di circa 4.000 euro l’anno, all’IVA al 22%, e le tasse in base al mio reddito, non mi sarebbe rimasto nulla, anzi, come è successo, stavo progressivamente indebitandomi con i parenti più stretti, tanto che ho deciso di mollare e chiudere la mia attività prima della fine dell’anno, tanto perso per perso, meglio fuggire da questa regione, dall’Italia, tanto come ho potuto constatare sulla mia pelle non c’è la possibilità di farcela, di sopravvivere, con una tassazione che sfiora l’80%.
Con rammarico e tanto amaro in bocca, lascio la mia ragazza qui e vado in Germania a lavorare, con un debito da estinguere, infatti non ho potuto pagare l’INPS e non potrò pagare le tasse, quindi andrò a lavorare per 1.500 euro al mese, una cifra garantita come magazziniere, e a poco a poco estinguerò il mio debito con il Governo tiranno che non vuole il bene degli italiani e con mio padre che dopo anni di sacrifici è rimasto senza soldi per colpa mia e della mia volontà di aprire un’attività commerciale.
Vedo che ogni giorno vengono questi ragazzi di colore in questa nostra terra, ma cosa vengono a fare? Non era meglio l’Africa al deserto Molise?
Scusatemi l’esternazione, ma come si fa a non comprendere che solo con una tassazione normale intorno al 25% si può rilanciare l’economia?
Un solo consiglio ai giovani, non provateci nemmeno fuggite finchè siete in tempo!