Riceviamo e pubblichiamo.
Di Americo Mucciaccio
La questione della trattativa di vendita a un fondo svizzero del 90% delle quote societarie del Gemelli Molise, man mano che passano le ore, diventa sempre più complessa e intrigante, mischiando la finanza internazionale, al possibile rientro di capitali in Italia e alle ombre che, negli ultimi tempi, hanno frequentemente oscurato gli affari del Vaticano. Appare abbastanza facile dire stiamo vendendo agli svizzeri, ma sarà davvero così?
Sembra quasi che il Vaticano e i suoi rappresentanti abbiano come seconda ”vocazione” quella di ficcarsi in questioni finanziarie non sempre chiare e precise. Gli ultimi fatti di Londra, con l’inchiesta su monsignor Becciu, Torzi e Mincione, parla da sola.
Cominciamo col dire che la Capital Ag rappresentata da Stefano Petracca ha sede legale in Svizzera, a Kilebberg, ma, se si va sul sito della società, si scopre che quello della Responsible Capital A.G. è registrato in Liechtenstein, una sorta di città-stato tra Belgio e Germania, considerata un ”paradiso fiscale” per esportare capitali e creare società al riparo del fisco.
Ebbene, un fondo svizzero che vuol dire? Tecnicamente è una cassaforte di capitali dove vengono raccolti i soldi degli investitori che vengono poi investiti in operazioni finanziarie ad alto tasso di rischio, ma anche di rendimento. Il problema è che non si sa di chi sono i soldi. Petracca è solo l’amministratore o uno degli amministratori del fondo, ma il denaro da dove arriva?
Una domanda più che legittima quando quei soldi vanno alla Chiesa che vende un suo bene. Siamo certi che siano tutti soldi ”puliti” e tracciabili, ma se non è così?
Se, magari, domani viene fuori qualche sorpresa? L’altro interrogativo è quello del titolare effettivo, una figura ben precisa, che serve alla legge, ma anche alle banche e al Vaticano, per capire con chi si avrà a che fare. Chi è il titolare effettivo della A.G. Capital, figura più che necessaria per non incorrere nella morsa della legge sull’antiriciclaggio?
La definizione è molto semplice: secondo la Normativa Antiriciclaggio 2019, il titolare effettivo è la persona fisica per conto della quale è realizzata un’operazione o un’attività. Nel caso di un’entità giuridica, si tratta per l’appunto di quella persona fisica – o le persone – che, possedendo una entità, ne risulta beneficiaria.
La non individuazione di queste persone può essere un indicatore di anomalia e di un profilo di rischio, secondo quanto previsto dalla normativa antiriciclaggio. Tutte le entità giuridiche, quindi anche la A.G. devono perciò essere dotate di titolare effettivo, fatta eccezione per imprese individuali, liberi professionisti, procedure fallimentari ed eredità giacenti.
Domande più che legittime e che Santa Romana Chiesa farebbe bene a porre a Petracca, prima di chiudere il contratto di vendita, proprio per evitare spiacevoli sorprese, non augurabili a nessuno, ma sempre possibili. Noi siamo certi che la A.G. sia una società trasparente e certificata, siamo sicuri che Petracca è un benefattore del Molise, ma è bene tirare fuori tutte le carte e metterle sul tavolo, un consiglio rivolto anche alla Regione che, come organo di sorveglianza sulla convenzione in essere col Gemelli, ha l’obbligo giuridico di chiedere la massima trasparenza a un ente a cui corrisponde decine di milioni di euro l’anno.
Anche se qui bisognerà verificare se la nuova proprietà potrà garantire i ”pilastri” del convenzionamento, come Irccs e come Università. Perchè, in caso contrario, il Gemelli Molise non sarebbe né più, né meno, che una clinica privata convenzionata. E anche qui c’è un interrogativo di fondo: la Regione potrà mantenere un suo rappresentante nel consiglio d’amministrazione di una clinica privata? Belle domande, ma qualcuno dovrà pure rispondere, anche se noi ci auguriamo che sia tutto in regola, per il bene del nostro Molise e….. pure di santa Romana Chiesa.