La stagione olearia 2016 nel Venafrano illustrata dal prof. Mario Giannini, già docente di latino e greco nei licei ed oggi appassionato ed esperto agricoltore ed olivicoltore

Ci siamo ! La stagione olearia 2016 sta partendo nell’estremo Molise occidentale, ossia nei Comuni di Venafro, Pozzilli e Sesto Campano, con buone prospettive circa quantità e qualità di olio che si produrrà. A parlarne un esperto particolare del settore olivicolo della zona : il prof. Mario Giannini, già docente di latino e greco nei licei ed oggi appassionato ed esperto agricoltore ed olivicoltore. Prof. Giannini, quali “i numeri” del territorio olivetato di Venafro, Sesto Campano e Pozzilli ? “Complessivamente -attacca l’ex docente- parliamo di 300.00 piante di olivo di impianto secolare, a medio termine e recente”. La superficie interessata da tale coltura ? “Non meno di seicento ettari, in massima parte insistenti in zona pedemontana e con una media di mq. 20 per ogni singola pianta”. Quali le qualità prevalenti di olive coltivate nell’estremo Molise occidentale ? “Per gli antichi impianti troviamo la liciniana ossia l’aurina, tipica della zona, quindi l’olivastro, l’olivastrello, la resciola, la rotondella, il gragnaro e i coglioni di gallo. Con gl’impianti recenti coltivata invece la frantoiana, il leccino, il leccio di corno ed il pendolino”. Passiamo all’imminente annata olearia appena partita ; la quantità prevista di olive che verranno raccolte ? “Si prevede rilevante -aggiunge il nostro- nella misura di kg venti in media per singolo esemplare di pianta di olivo, per una produzione globale di circa 60.000 q.li di olive raccolte“. Quale resa si prevede ? “Calcolato che mediamente ogni quintale di olive molite rende kg. 15 di olio, si stima che la produzione totale dovrebbe aggirarsi sui 9.000 quintali”. Passiamo alla qualità dell’olio 2016 del Venafrano. “Tra fine agosto e settembre -spiega Giannini- si è verificata una significativa infestazione della “dacus oleae”, la cosiddetta mosca olearia, che ha interessato soprattutto le piante di recente impianto. E’ in atto una cascola maggiore del previsto, sicché molti operatori del settore prevedono di anticipare l’abbacchiatura di una decina di giorni. Stante questo inconveniente l’olio che si produrrà potrebbe presentare un odore di muffa ed una percentuale di acidità superiori a quelli dell’annata pregressa. E comunque, visto che nessuno più attua la raccolta a terra delle ulive infette e dato che la molitura grazie agli attrezzatissimi frantoi di ultima generazione avviene nel giro di pochissimo tempo dall’abbacchiatura, il prodotto finito dovrebbe continuare ad essere di apprezzabilissimi gradimento”. A quanto si venderà l’olio 2016 del Venafrano ? “Tra i 6 e i 7 euro a litro, a seconda del mercato”. Ed allora buon appetito col “principe” della dieta mediterranea : l’olio extravergine di oliva !

Tonino Atella