di Pietro Tonti

La deriva di una italietta ben lontana dalla volontà e dalle futuribili visioni dei nostri padri costituenti: Calamandrei, Spinelli, , ma soprattutto Umberto Tupini che fu  incaricato per la commissione sui diritti e doveri dei cittadini, mai si sarebbero sognati una deriva di valori e di regole come quella che stiamo vivendo sulla nostra pelle. Bene la globalizzazione, ma non l’anarchia autorizzata. Riportiamo un fatto, una consuetudine che mina l’incolumità dei cittadini, alla guida di auto e mezzi.

Molise, una delle Motorizzazioni Civili (Il dirigente ha voluto mantenere l’anonimato, ma ci ha rilasciato una breve ed eloquente intervista).

Riprendiamo il suo nervosismo e la grave motivazione che ci ha spinti ad avvicinarlo per una questione assurda e al limite della decenza istituzionale:

<< Dopo il danno la beffa!

Cosa vuol dire?

Un rumeno beccato sull’autostrada dalla Polstrada, aveva percorso contromano ben 16 chilometri e solo per miracolo non si era schiantato contro le auto e i mezzi che giungevano nella direzione opposta, trovato con un tasso alcolemico rilevante all’esame, sono stato costretto, come per legge, a sospendergli la patente per tre anni e questo cosa fa?

Dopo sei mesi, viene nel mio ufficio e mi sbatte la patente in faccia con ghigno di scherno: Lei mi ha tolto la patente vede, e ora c’è l’ho di nuovo!

Cosa è accaduto nel frattempo?

Questo signore come tanti altri, non solo rumeni, si trasferiscono di nuovo nei loro paesi d’origine, cancellando la residenza in Italia. Con la residenza nei loro paesi, sono liberi di riprendere la patente e dopo sei mesi possono ritornare in Italia liberi di circolare liberamente.

Possibile che il Governo Italiano, il Legislatore non possa prendere provvedimenti ad una situazione assurda come questa?

Vede tra il dire e il fare, che c’è un oceano in Italia, una situazione ampiamente segnalata che mette a repentaglio l’incolumità delle persone, in quanto non essendoci regole e punizioni applicabili con certezza, questi soggetti, se hanno l’abitudine di ubriacarsi e mettersi al volante, lo continueranno a fare, tornati in Italia, certi di farla franca e liberi di provocare incidenti anche mortali, pericolosi quindi per loro e gli altri.

Possibile che con l’informatizzazione, in base ai nominativi, alle banche dati, quando ritornano in Italia, non si possano bloccare e fare in modo che possano scontare la pena prevista?

Fino ad oggi nessuno ha messo mano a questa situazione drammatica e pericolosa, mi auguro che dopo aver pubblicato questa vicenda, qualcuno possa intervenire e far valere il diritto degli italiani alla sicurezza e la certezza che se si commina una sospensione di patente, sia per piccole o gravi infrazioni al codice della strada, si abbia la certezza che non avvengano raggiri e si possa applicarla e farla valere fino in fondo, senza vanificare il lavoro delle forze dell’ordine e il nostro>>.

Ci auguriamo che almeno questa certezza possa esserci per tutti noi e i nostri figli che quotidianamente siamo costretti a spostamenti in auto. Le regole vanno rispettate, applicate e non raggirate. Chi di dovere intervenga!