Il direttore Pietro Tonti

Nella mattinata del 28 giugno, dopo la segnalazione di numerosi cittadini riguardante lo stato indecoroso in cui da mesi versa la via che dal cimitero conduce ad Isernia città, ritorno su un argomento ignorato totalmente dall’amministrazione comunale a mesi dalla prima segnalazione su questo vero e proprio pericolo pubblico per i cittadini. Dal primo  articolo datato 01 novembre 2017 dal titolo: Isernia – Strada per il Cimitero pericolosa e priva di marciapiedi, si teme per l’incolumità delle persone che a piedi vi si recano dal centro città, tutti si aspettavano un intervento deciso, nel taglio dell’erba, nella messa in sicurezza per i pedoni, per gli anziani che si recano dalla città ad onorare i propri defunti, ma fino ad oggi il nulla assoluto.

L’amministrazione comunale è stata latitante, mentre presso la nostra redazione, numerose le segnalazioni di comuni cittadini, che sono giunte da novembre, ben otto mesi da quel primo novembre. Le voci univoche, quelle che incalzavano sul farmi ritornare di nuovo sull’argomento, segnalare lo stato di quel tratto di strada, che pareva non interessasse a nessuno; stato di abbandono aggravato dal proliferare della vegetazione che ha superato il ponte e ristretto ancora di più il passaggio pedonale, ponendo a repentaglio l’incolumità di chi cammina a piedi in quel tratto.

Per la verità, ho evitato in questi mesi di ritornare sull’argomento, in quanto gli annunci di appalti, di privazioni, di difficoltà oggettive degli attuali amministratori a svolgere l’ordinaria amministrazione, mi avevano indotto a non bastonare il cane che affoga, sarebbe stato ingiusto non dare una chance, del tempo a chi si è assunto l’onere di gestire una città difficile.

A distanza di ben otto mesi, non dovendo e volendo giustificare nulla, viste le veritiere e incontestabili difficoltà del transito pedonale in quel tratto di strada, per dare un ulteriore segnale agli amministratori locali, il 28 giugno, con la tradizionale Fiera delle Cipolle, percorro a piedi tale strada (Via Santo Spirito) constatando di persona la pericolosità di questo tratto, realizzando un articolo e delle riprese con il cellulare, richiamando alla disponibilità dell’amministrazione comunale l’ordinaria amministrazione, intervenendo con un titolo forte al fine di svegliare gli animi: “Sulla strada che conduce al cimitero speriamo non ci scappi il morto”.

Ebbene, finalmente qualcosa si muove, abbiamo colpito nel segno,dopo otto mesi ecco che questa è la volta buona, anche se la risposta giunge nella direzione del sottoscritto direttore di testata giornalistica, in maniera critica e poco ortodossa da un amministratore comunale, il quale, intervenendo sul social facebook, premette che non vuole entrare nel merito di quella che considera una provocazione.  Il sottoscritto si sarebbe preso la briga di pubblicare di suo pugno l’articolo in questione, per pura malcelata provocazione. Tale amministratore, afferma che prima di pubblicare avrei dovuto informarmi – visto il delicato compito che riveste il giornalista – per i reali motivi che spingono l’amministrazione comunale a non intervenire in tale criticità; Chiedere quindi direttamente agli amministratori cosa si stesse facendo per affrontarla.

Orbene, qualora mi fossi informato bene, avrei appurato che tali lavori erano stati già calendarizzati dall’amministrazione e proprio dopo poche ore dall’articolo, erano già tutti al lavoro, dipendenti comunali e migranti per tagliare almeno l’erba in quella zona. Avrei posto in essere nella cittadinanza – che ripeto, numerosa mi ha segnalato la questione – eccessivo allarmismo. Lo stesso allarmismo che ha indotto gli amministratori, dopo otto mesi dalla prima segnalazione a far intervenire gli operai del comune a tagliare l’erba in quel tratto solo oggi?

L’amministratore in questione, mette in discussione la mia onestà intellettuale, per aver portato all’attenzione della cittadinanza e degli stessi amministratori la questione incresciosa. Avrei dovuto informarmi e giustificare che in otto mesi nulla è stato fatto per risolvere la problematica, ma dopo questa ulteriore segnalazione ecco che miracolosamente, scopriamo che ancora ci sono in essere e in carico al comune degli operai che possono insieme ai migranti, svolgere il compito di ordinaria amministrazione, utilizzabili per il taglio erba, almeno nei punti critici, senza attendere appalti, per quale motivo non è stato dato prima il compito di falciare l’erba?

Ci rincuorano solo le centinaia di condivisioni e like che tali articoli hanno ottenuto dalla cittadinanza iserniana, le decine di segnalazioni di luoghi cittadini abbandonati a se stessi, ma nel contempo chiediamo venia all’amministratore che ha pensato bene di non ringraziarci per la segnalazione, ma di criticare aspramente chi è al servizio della collettività, scevro da condizionamenti politici e personali, per aver riportato semplicemente la verità, inconfutabile dei fatti, come ampiamente rientra nel diritto di cronaca, sancito dalla nostra Costituzione.

Avvisiamo che da oggi, prima di scrivere qualcosa di critico verso l’amministrazione comunale, fisseremo direttamente in comune un appuntamento, faremo domanda in carta bollata e solo dopo la risposta degli amministratori, se sarà in linea con il loro pensiero, scriveremo l’articolo, naturalmente, dopo aver portato personalmente al vaglio la bozza del testo all’approvazione degli stessi amministratori comunali, solo e solamente allora pubblicheremo: Siamo all’assurdo!

E’ la prima volta che accade una situazione di questo tipo, chiederò personalmente, in qualità di direttore di questa testata, l’intervento dell’Ordine dei Giornalisti nazionale per segnalare l’accaduto e per difendere il diritto di critica e di cronaca proprio del nostro lavoro, da chi vorrebbe tutto allineato al proprio volere e alle proprie vedute.

Via Santo Spirito nella foto datata primo novembre 2017, tratta dal primo articolo sulla pericolosità di questa via.