di Alessia Tonti

Si terrà domani sabato 30/06/2018 alle ore 16.00, presso la palestra del Convitto “Cuore Immacolato di Maria” Via Pansini Isernia, un incontro pubblico per discutere del piano di assegnazione dei plessi scolastici annunciato a mezzo stampa dal Sindaco in data 27/06/2018 e della proposta del Comitato Giovanni XXIII di tenere le scuole negli attuali plessi spostando nel nuovo plesso solamente le due scuole medie che attualmente sono in edifici non sicuri.

Isernia – Il Comitato “Giovanni XXIII” informa che in data 27/06/2018 è avvenuto l’incontro con il Sindaco Dott. D’Appollonio e l’ Assessore all’edilizia scolastica Avv. De Toma, in seguito al quale la proposta del Comitato di trasferire entrambe le scuole medie di Isernia nel nuovo polo scolastico di Via Umbria è stata definita dall’Amministrazione Comunale “inattuabile”. Nella stessa giornata l’Amministrazione Comunale, con un nuovo comunicato stampa, ha annunciato il piano di assegnazione dei plessi scolastici ribadendo sostanzialmente quanto annunciato in precedenza.

Le motivazioni addotte dal Sindaco e dall’Assesore De Toma circa l’inattuabilità della proposta del Comitato sarebbero le difficoltà di reperire gli spazi necessari e la “non opportunità” che due Scuole appartenenti a Istituti Comprensivi diversi trovino sede nello stesso edificio scolastico al fine di “evitare promiscuità” e di “salvaguardare la didattica”.

Il Comitato ha preso atto dell’annunciato piano ed in seguito alle opportune valutazioni fondate sull’analisi degli spazi a disposizione nei vari plessi scolastici, ritiene che la valutazione dell’Amministrazione Comunale non sia corretta e condivisibile.

Infatti il nuovo polo di Via Umbria, che secondo il piano diffuso a febbraio avrebbe dovuto
ospitare 37 aule, da quanto ci risulta non potrà averne più di 35. Per l’anno scolastico 2018/2019 le classi della scuola media Andrea d’Isernia saranno 22, mentre per la Giovanni XXIII saranno 15, per un totale di 37.

La nostra proposta prevedeva che l’Andrea di Isernia fosse ospitata nel piano primo e secondo del nuovo polo e la Giovanni XXIII nel piano terra, in modo tale che entrambe le scuole possano utilizzare ingressi indipendenti già previsti nella nuova struttura. Le eccedenti classi della Giovanni XXIII (presumibilmente 2) avrebbero potuto trovare
sistemazione nei locali dell’ ex centro anziani, messi già oggi a disposizione dello stesso Istituto Comprensivo per alcune classi della Primaria. Così facendo si potrebbe addirittura dedicare qualche aula del nuovo polo ad attività laboratoriali, come si converrebbe per una Scuola Media di primo grado.

Il secondo punto per il quale l’Amministrazione ha motivato il diniego alla nostra proposta è la necessità di “salvaguardare la didattica” ed evitare ” le difficoltà di pacifica convivenza” tra scuole di Istituti diversi.

Riteniamo anche questa motivazione non solo inaccettabile, ma priva di fondamento giuridico, in quanto non ci risulta alcuna normativa che lo vieti. Inoltre ci domandiamo quali potrebbero mai essere le difficoltà, per bambini della stessa età e con le stesse esigenze, nel condividere parti dello stesso edificio (palestra, eventuali laboratori e/o aule
tecniche), peraltro distribuito su piani che potrebbero essere indipendenti e con ingressi separati.

Sono state paventate presunte difficoltà di convivenza tra Istituti diversi con diversi Dirigenti Scolastici, ebbene nella nostra città, con atavici problemi di scuole fatiscenti, negli ultimi anni è prassi consolidata fare ricorso a soluzioni di questo tipo, e gli esempi che si potrebbero elencare sono sotto gli occhi di tutti.

Riteniamo che simili argomentazioni debbano essere superate, invero riunire provvisoriamente le due scuole medie sotto lo stesso tetto sarebbe, oltre che un risparmio economico e minori sacrifici per le famiglie, un importante messaggio per i cittadini, gli alunni e le famiglie, di “pacifica condivisione e solidarietà” a dimostrazione che la lotta fra Istituti Comprensivi di cui tanto si è parlato in città non appartiene all’Istituzione Scolastica né tantomeno all’Amministrazione Comunale.