Isernia – Ultimo appello di Giuseppina Tartaglione, 88 anni,ospedalizzata, per una rottura accidentale del femore. Manda un messaggio ai rapitori della figlia, Irene Cristinzio, la docente di Monteroduni sparita ad Orosei (Nuoro) in Sardegna l’11 luglio del 2013: “Se avete un po” di coscienza fatemi rivedere mia figlia viva o morta”.
Lo strazio di una sofferenza che dura da oramai sei lunghi anni senza una notizia certa per l’anziana signora Giuseppina. Il 2018 è stato un anno terribile per lei e i suoi nipoti per il figlio Michele. «Il Gip del Tribunale di Nuoro ha archiviato il procedimento contro ignoti sulla scomparsa di Irene Cristinzio. Non è in grado di avanzare alcuna seria e fondata ipotesi circa la sua scomparsa. Nonostante le innumerevoli richieste dei familiari e nonostante tutte le ipotesi percorribili, si è arrivati all’archiviazione». Poche parole nella pagina Facebook “Ritroviamo Irene”, attiva da cinque anni, cioè dal momento in cui la donna scomparve misteriosamente da Orosei.
Le hanno scritte i familiari dell’insegnante in pensione, originaria del Molise, dando la notizia dell’archiviazione e rammaricandosi per la scelta, probabilmente inevitabile del giudice: «Mamma, ti hanno archiviato. Vuol dire che smettono di cercarti. Eppure Tu, mamma, non ci sei. Come si può archiviare una persona… una vita. Perché tu mamma non sei un fascicolo, sei una persona, una donna. Sei una figlia, una sorella, una moglie, sei una mamma e una nonna. Sei stata una insegnante amata e stimata da tutti. E ora ti archiviano. Hanno archiviato una vita, la tua e anche la nostra».
Se la giustizia archivia il caso, la signora Giuseppina dal letto di ospedale non cede, lancia il suo grido di dolore, ai rapitori della figlia, impossibile dimenticare, chiudere nel nulla assoluto una vita, sangue del tuo sangue, i sacrifici per crescerla, l’amore infinito, mai sopito per una figlia insegnate lontana da casa. Non possiamo fare altro che dare ecoal suo nostro grido di dolore, attraverso il giornale, chissà che possa giungere a destinazione e stimolare qualcuno a rendere pace a questa donna, sapere almeno dove giace il suo corpo, avere almeno per i familiari una tomba su cui piangere.